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La pelle vegetale

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Il mondo della moda punta da alcuni anni alla ricerca di nuovi materiali atossici e dall’impatto ambientale ridotto. 
L’ultima novità che si è affacciata all’orizzonte è il «cuoio vegetale», nato nei laboratori della University of the Arts di Londra, grazie all’idea originale di Suzanne Lee, ricercatrice e autrice del libro Fashioning the future: tomorrow’s wardrobe.
Il team di ricerca ha impiegato una coltura di lieviti e batteri per realizzare un tessuto simile alla cellulosa e il cui aspetto lo avvicina molto a quella che potrebbe essere definita come pelle vegetale.
Per la produzione del tessuto vengono inaspettatamente utilizzate sostanze naturali come zucchero e tè verde, a partire dalle quali l’azione di lieviti e batteri permette la creazione di un tessuto utilizzabile nel campo dell’abbigliamento.
La creazione del cuoio vegetale ha ricevuto il sostegno dell’azienda britannica BioCouture, che potrà vantare la propria capacità di produrre un nuovo tessuto in maniera davvero singolare e praticamente ad emissioni inquinanti molto vicine allo zero.
Questa fibra si presenta come morbida e resistente, adatta alla produzione sia di capi d’abbigliamento che di tessuti.

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