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Le banche più armate

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Secondo il Rapporto della Presidenza del Consiglio sull’export di armi, nel 2011 in Italia rispetto all’anno passato si è registrato un incremento del valore complessivo autorizzato di questo commercio pari al 14% circa.
Dal Belpaese partono navi e lacrimogeni destinati all’Algeria, elicotteri e fucili per il Turkmenistan, e poi carri armati, aerei, elicotteri da guerra e pistole in gran quantità.
Sugli oltre 4 miliardi di euro di fatturato ben 13 milioni sono finiti nelle tasche degli intermediari bancari.
Molte sono le banche coinvolte, anche se in misura assai diversa.
A fare la parte del leone sono 6 istituti bancari, tra cui 4 a conduzione straniera, che hanno da soli movimentato l’80% dei flussi: prima tra tutte la Deutsche Bank seguite da BNP Paribas Italia, BNL, Barclays, Credit Agricole.
Seguono a ruota le italianissime Unicredit e Banco di Brescia.
Gli istituti di piccola dimensione, quelli tradizionalmente più legati al territorio, sembrano avere un ruolo sempre più marcato: oltre al Banco di Brescia, grandi affari per Banca Valsabbina e Cassa di Risparmio della Spezia.
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