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Se il 3×2 finisce nel cassonetto

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Nel 2011 ogni famiglia ha buttato nel cassonetto il 7% della spesa alimentare effettuata, pari a 335 euro, con un leggero miglioramento rispetto all’anno precedente.
Un terzo dei prodotti che si buttano sono quelli freschi, tra cui il pane (20%), frutta e verdura (17%) e prodotti in busta. Sul banco degli imputati l’eccesso di acquisto generico e le offerte speciali: fenomeni come il 3×2 ci spingono infatti ad acquistare un quantitativo di prodotto superiore al necessario con l’illusione di risparmiare.
Per l’Adoc un altro dei motivi che portano allo spreco è la non sempre comprensibile indicazione del termine massimo di consumo del singolo prodotto.
«Per alcuni prodotti, come la pasta secca o le bibite, il termine massimo di consumo va oltre l’indicazione presente in etichetta» ha affermato il presidente Carlo Pileri. «Per altri prodotti, come il tonno in scatola e i biscotti secchi, il termine di consumo si sposta avanti di qualche mese oltre la scadenza.
Una corretta informazione sulla possibilità di consumo dei prodotti potrebbe portare a una progressiva e significativa riduzione degli sprechi alimentari».
Fonte: Adoc

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