La pasta di pane fritta ha un nome diverso in ogni luogo della Toscana, ma la sua bontà non cambia. Di solito servita con salumi e formaggi, può diventare un antipasto adatto anche a vegetariani e vegani, se accompaganta con golose salse vegetali.
Ingredienti
Procedimento
■ Tagliate la pasta a piacimento (a tringolini, a bastoncino, a rombi, realizzate delle palline) e friggetela in olio extravergine di oliva.
Attenzione a non arrivare al punto di fumo.
■ A doratura scolate in carta assorbente e salate. Servite le ficattole, i coccoli o le donzelle ancora calde.
PER ACCOMPAGNARE
È consuetudine farcire la pasta di pane fritta con salumi e formaggi. In alternativa, per vegetariani e vegani, proponiamo alcune salse che ben si prestano a renderla ancor più appetitosa.
Salsa verde
Frullare insieme capperi, prezzemolo abbondante, un peperone sott’aceto. Aggiustare di sale e condire con olio extravergine di oliva.
Pesto con finocchietto e basilico
Basilico abbondante, un po’ di finocchio selvatico, pinoli o anacardi, sale e olio extravergine di oliva.
Pesto al cavolo nero
Mondare e lavare delle giovani cime di cavolo nero da scottare in acqua salata. Scolare e frullare il cavolo nero insieme alle mandorle. Condire con olio extravergine di oliva.
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La cucina toscana è solitamente associata a piatti ricchi di carne, dagli arrosti alla trippa e alla famosa, ma di recente invenzione, bistecca alla fiorentina. Nella tradizione culinaria di questa regione abbondano invece verdure, cereali e legumi, cucinati con fantasia e con risultati sorprendentemente buoni per ogni palato. Si tratta di preparazioni ottenute con prodotti radicati nella storia del territorio e conosciuti ben oltre i confini regionali come vere e proprie eccellenze. Tra i tanti, citiamo l’olio extravergine di oliva, le diverse tipologie di fagioli, il carciofo violetto, il cavolo nero, almeno sei tipi di pomodori, la cipolla di Certaldo e lo zafferano di San Gimignano. Senza dimenticare i vini rossi e bianchi, che negli ultimi anni possono contare sulla qualità offerta da tanti piccoli produttori biologici e biodinamici.
Il libro cerca di intromettersi in questo mondo, presentando un ampio ventaglio di piatti e ingredienti rappresentativi delle diverse aree produttive, dalla Toscana collinare fino a quella litoranea, dal capoluogo alle città più piccole, dalla Maremma alla Versilia, dal Casentino alla Garfagnana, per ricercare ricette prelibate e fedeli ai prontuari della tradizione, alcune lievemente modificate, come principio etico, nell’ottica di non violenza e rispetto verso gli animali.