È tempo di raccolta delle olive e di “olio novo”. In Toscana in questo periodo si prepara la celebre fett’unta, un piatto povero ma golosissimo, che permette di degustare l’olio appena fatto. Ecco qui la semplicissima ricetta e tre gustose varianti.
Ingredienti
• pane toscano a fette
• spicchi di aglio
• olio extravergine di oliva nuovo
• sale
• pepe
Procedimento
Procuratevi del buon pane casareccio toscano, preferibilmente a lievitazione naturale e cotto a legna. Fatelo a fette spesse di 1,5 cm e grigliate o tostate al forno entrambi i lati.
Strofinate le fette di pane ancora tiepide con lo spicchio di aglio e condite con olio extravergine di oliva appena franto. Salate e pepate.
VARIANTE
Fett’unta toscana al cavolo nero
Il cavolo nero – privato della costola centrale – viene scottato in acqua bollente leggermente salata per una decina di minuti. Per mantenerne il colore verde scolare e immergere le foglie in acqua ghiacciata. Per la fett’unta strofinate il pane con l’aglio, adagiare il cavolo e condire con olio extravergine di oliva nuovo, sale e pepe.
Fett’unta di erbi
In alternativa al cavolo nero si possono lessare delle piante spontanee raccolte lontano da fonti inquinanti: borragine, tarassaco, buon enrico, finocchiella… Una volta scottate si adagiano sopra la fetta di pane strofinata con l’aglio. Si condisce con olio, sale e pepe, e sopra facoltativamente si può aggiungere del pecorino a scaglie.
Fett’unta con cannellini
Le fette di pane abbrustolite alla piastra o alla griglia vengono strusciate di aglio, ricoperte con qualche cucchiaiata di fagioli caldi ben scolati della loro acqua di cottura. Condite con abbondante olio extravergine di oliva e un giro di pepe macinato fresco.
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La cucina toscana è solitamente associata a piatti ricchi di carne, dagli arrosti alla trippa e alla famosa, ma di recente invenzione, bistecca alla fiorentina. Nella
tradizione culinaria di questa regione abbondano invece verdure, cereali e legumi, cucinati con fantasia e con risultati sorprendentemente buoni per ogni palato. Si tratta di preparazioni ottenute con
prodotti radicati nella storia del territorio e conosciuti ben oltre i confini regionali come vere e proprie eccellenze. Tra i tanti, citiamo l’
olio extravergine di oliva, le diverse tipologie di fagioli, il carciofo violetto, il cavolo nero, almeno sei tipi di pomodori, la cipolla di Certaldo e lo zafferano di San Gimignano. Senza dimenticare i vini rossi e bianchi, che negli ultimi anni possono contare sulla qualità offerta da tanti piccoli
produttori biologici e biodinamici.
Il libro cerca di intromettersi in questo mondo, presentando un ampio ventaglio di piatti e ingredienti rappresentativi delle diverse aree produttive, dalla Toscana collinare fino a quella litoranea, dal capoluogo alle città più piccole, dalla Maremma alla Versilia, dal Casentino alla Garfagnana, per ricercare ricette prelibate e fedeli ai prontuari della tradizione, alcune lievemente modificate, come principio etico, nell’ottica di non violenza e rispetto verso gli animali.
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