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Minestra di pane/la Ribollita

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Un piatto tipico della cucina povera toscana, che si prepara in tutte le stagioni, adattandolo con le verdure disponibili nel periodo. Buona calda in inverno, ottima in estate, lasciata riposare.
Minestra di pane/la Ribollita

Ingredienti

• pane toscano raffermo
• ½ cavolo verza o 300 g di cavolo nero
• 500 g di pomodori pelati
• 300 g di fagioli cannellini già cotti
• 1 cipolla grande rossa
• 1 costa di sedano
• 1 carota
• 1 patata
• 1 porro
• timo abbondante
• peperoncino (facoltativo)
• olio extravergine di oliva
• sale e pepe

Procedimento

■ Mondate, lavate e tagliuzzate finemente la cipolla, il sedano e la carota.
■ In una casseruola unta d’olio fate appassire il battuto con un pizzico di sale e un rametto di timo, detto comunemente in Toscana “pepolino”. Unite al soffritto il pomodoro e per chi lo desidera il peperoncino. Lasciate cuocere la salsa.
■ Nel frattempo mondate e lavate la verza, il porro e la patata. Tagliate la verza a striscioline, il porro a pezzetti e la patata a cubetti. Aggiungete al pomodoro le verdure a tocchetti, il brodo di cottura dei fagioli e se necessario dell’altra acqua. Salate. Profumate la minestra con altro timo. Fate cuocere per un’oretta.
■ A fine cottura unite i cannellini già lessati, una metà dei fagioli va lasciata intera, l’altra è da passare. Aggiustate il sale e il pepe. Proseguite la cottura per una decina di minuti.
■ Intanto tagliate a fette sottili il pane casareccio, disponetelo a strati in un terrina. Su ciascun strato versate alcune cucchiaiate di minestra, così fino a esaurimento degli ingredienti.
■ Il giorno dopo la stessa minestra di pane può essere “ribollita”, riscaldata e servita con alcuni cucchiai di olio di oliva.
 

VARIANTE

La minestra di pane si arricchisce anche delle verdure di stagione. Agli ortaggi principi si aggiungono zucchine e fagiolini per renderla ancora più ricca e appetitosa.
Ogni famiglia ha una propria tradizione nella preparazione della ribollita. È consuetudine servirsi del cavolo nero (speciali le giovani cime), da raccogliere dopo che la prima gelata l’ha reso più tenero. Se un buon cavolo nero non è ancora disponibile, un degno sostituto è il cavolo verza.
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Ricetta tratta dal libro Toscana vegetariana

La cucina toscana è solitamente associata a piatti ricchi di carne, dagli arrosti alla trippa e alla famosa, ma di recente invenzione, bistecca alla fiorentina. Nella tradizione culinaria di questa regione abbondano invece verdure, cereali e legumi, cucinati con fantasia e con risultati sorprendentemente buoni per ogni palato. Si tratta di preparazioni ottenute con prodotti radicati nella storia del territorio e conosciuti ben oltre i confini regionali come vere e proprie eccellenze. Tra i tanti, citiamo l’olio extravergine di oliva, le diverse tipologie di fagioli, il carciofo violetto, il cavolo nero, almeno sei tipi di pomodori, la cipolla di Certaldo e lo zafferano di San Gimignano. Senza dimenticare i vini rossi e bianchi, che negli ultimi anni possono contare sulla qualità offerta da tanti piccoli produttori biologici e biodinamici.

Il libro cerca di intromettersi in questo mondo, presentando un ampio ventaglio di piatti e ingredienti rappresentativi delle diverse aree produttive, dalla Toscana collinare fino a quella litoranea, dal capoluogo alle città più piccole, dalla Maremma alla Versilia, dal Casentino alla Garfagnana, per ricercare ricette prelibate e fedeli ai prontuari della tradizione, alcune lievemente modificate, come principio etico, nell’ottica di non violenza e rispetto verso gli animali.

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