Dolce tipico del periodo Quaresimale, questo piatto della tradizione toscana anticamente non era altro che un pane più saporito del solito, riservato al tempo di festa. Totalmente vegan, può essere preparato tutto l’anno con gli avanzi della pasta di pane.
3 h di lievitazione + 40 minuti di preparazione e cottura
Ingredienti
• 500 g di farina di frumento bianca
• 30 g di lievito di birra
• 30 g di zucchero di canna grezzo chiaro
• 150 g di uvetta secca Zibibbo
• 2 rametti di ramerino (rosmarino)
• olio extravergine di oliva
• sale
Procedimento
■ Preparate il pane, sciogliendo il lievito in poca acqua tiepida e versandola al centro della farina posta sulla spianatoia, a fontana. Unite altra acqua fino a ottenere un impasto della consistenza del lobo dell’orecchio.
■ Coperta con un tovagliolo, lasciate lievitare la pasta di pane per almeno un’ora.
■ Riprendete l’impasto, tornate a impastarlo e poi rimettetelo a lievitare per un altro paio di ore.
■ Nel frattempo lasciate il rosmarino a macerare nell’olio. Ultimata la lievitazione lavorate il pane incorporando l’olio con le foglie di rosmarino, l’uvetta, lo zucchero e un pizzico di sale.
■ Ricavate dei piccoli panini che, dopo averli “segnati a gratella” (fateci sopra quattro tagli a graticola) e unti con poco olio, mettete a cuocere a forno ben caldo, 200° per una ventina di minuti.
VARIANTE
Pan coi Santi (ricetta di Siena)
L’uvetta (200 g) viene fatta rinvenire in un bicchiere di Vin Santo con qualche cucchiaio di acqua calda. Alla pasta lievitata del pane si aggiungono le noci spezzettate (200 g) e tostate in padella, l’uvetta scolata del Vin Santo, 1 cucchiaio di miele, 4 cucchiai di olio extravergine di oliva, una decina di cucchiai di zucchero di canna, 1⁄4 di cucchiaino di semini di anice pestati, un pizzico di sale e 3-4 pizzichi di pepe.
Si ottengono dei panetti da mettere in una teglia da forno. Si incidono con una croce e si lasciano lievitare fino a quando non raddoppiano il loro volume.
Si infornano per 45 minuti a 160°.
Curiosità
Si tratta di un’antica tradizione quaresimale. Confezionato il Giovedì Santo questo pan dolce era semplicemente un pane più saporito del solito.
Si presta ad essere preparato tutto l’anno con gli avanzi di pasta di pane.
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La
cucina toscana è solitamente associata a piatti ricchi di carne, dagli arrosti alla trippa e alla famosa, ma di recente invenzione, bistecca alla fiorentina. Nella
tradizione culinaria di questa regione abbondano invece verdure, cereali e legumi, cucinati con fantasia e con risultati sorprendentemente buoni per ogni palato. Si tratta di preparazioni ottenute con
prodotti radicati nella storia del territorio e conosciuti ben oltre i confini regionali come vere e proprie eccellenze. Tra i tanti, citiamo l’
olio extravergine di oliva, le diverse tipologie di fagioli, il carciofo violetto, il cavolo nero, almeno sei tipi di pomodori, la cipolla di Certaldo e lo zafferano di San Gimignano. Senza dimenticare i vini rossi e bianchi, che negli ultimi anni possono contare sulla qualità offerta da tanti piccoli
produttori biologici e biodinamici.
Il libro cerca di intromettersi in questo mondo, presentando un ampio ventaglio di piatti e ingredienti rappresentativi delle diverse aree produttive, dalla Toscana collinare fino a quella litoranea, dal capoluogo alle città più piccole, dalla Maremma alla Versilia, dal Casentino alla Garfagnana, per ricercare ricette prelibate e fedeli ai prontuari della tradizione, alcune lievemente modificate, come principio etico, nell’ottica di non violenza e rispetto verso gli animali.
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