Per non creare scarti, questa ricetta vegan è quello che ci vuole. Un secondo piatto per il quale si utilizzano tutte le parti del cavolo e il pane raffermo, con un risultato sorprendente.
Ingredienti
• 1 cavolo cappuccio da circa 800 g
• pane raffermo a fette
• 1 cucchiaino di semi di finocchio
• 6 rametti di prezzemolo
• 1 peperoncino
• 2 spicchi di aglio
• 3 cucchiai di olio
• sale
Procedimento
Lavate il cappuccio, togliete le coste più dure e il torsolo. Tritateli grossolanamente e metteteli in una casseruola con i gambi del prezzemolo. Salateli, fateli bollire e abbassate la fiamma. Quando sono ancora al dente spegnete la fiamma. Lasciate intiepidire.
Intanto preparate un trito con il resto del prezzemolo, l’aglio e il peperoncino. Unite il finocchio pestato e un pizzico di sale. Tagliate grossolanamente anche il cavolo.
Disponete un paio di fette di pane sul fondo di una terrina profonda. Coprite con abbondante cavolo e cospargete con un po’ del trito preparato in precedenza. Disponete altri stati allo stesso modo fino a riempire la terrina; l’ultimo strato deve essere di cappuccio.
Frullate il brodo con il frullatore a immersione e versatelo tutto nella terrina. Mettete il coperchio e accendete il fornello. All’ebollizione abbassate il fuoco e fate cuocere per 40 minuti circa senza bisogno di rimestare. Ogni tanto verificate che il liquido non asciughi troppo, ma non dovrebbe succedere. Al momento di servire condite con l’olio.
_________________________________________________________________________________________________
Ogni anno
gettiamo nella spazzatura 179 chili di
cibo buono, uno
spreco insensato per il nostro portafoglio e una fonte di
inquinamento in più per l’ambiente. Eppure trasformare in modo gustoso e creativo gli
scarti vegetali e gli
avanzi alimentari è meno difficile di quanto non si creda.
Come dimostra l’autrice nelle oltre 80 ricette presentate in questo libro, riutilizzare baccelli, foglie, gambi e altre parti di vegetali comunemente buttate via, oppure gli avanzi del giorno prima, non solo costituisce un grande risparmio, ma offre l’opportunità di preparare piatti gradevoli e originali.
Qualche esempio di felice recupero? Una crema di foglie di carciofi o di soli baccelli di piselli, gambi di broccoli cucinati nei modi più diversi, torsoli di cavolo che acquisiscono una straordinaria dignità gastronomica accompagnati con qualche cappero o da semi oleosi. Per conoscere gli altri esempi è sufficiente sfogliare il libro… e insieme godere delle splendide immagini che accompagnano le ricette più intriganti.