Una zuppa vegan, con fagioli, zucchine e pomodori, perfetta per gli ultimi giorni d’estate. Per gustare una buona minestra anche nella bella stagione.
Ingredienti
• 550 g di borlotti freschi sgranati
• 1 gambo di sedano
• 200 g di carote 250 g di patate
• 300 g di zucchine
• 1 grosso pomodoro maturo
• 1 cucchiaino di concentrato di pomodoro (in alternativa 1 cucchiaio di passata)
• 1 foglia di alloro
• 1 mazzetto aromatico (rosmarino, timo, salvia, alloro)
• 4 cucchiai di olio extravergine di oliva
• 4 fette di pane casareccio integrale
• peperoncino
• sale
Procedimento
Mettete i fagioli in una pentola con 1,5 litri di acqua e l’alloro e cuocete a fuoco dolce per circa 40 minuti, finché non saranno morbidi. Salate a fine cottura.
Lavate gli ortaggi. Mondate le carote e le patate e tagliatele a cubetti non troppo piccoli. Spuntate le zucchine e dimezzatele per il lungo, poi affettatele. Sbucciate il pomodoro, privatelo dei semi e spezzettatelo. Tritate grossolanamente il sedano.
Versate l’olio in una pentola alta con fondo spesso; aggiungete tutti gli ortaggi e il concentrato di pomodoro. Insaporite mescolando per 5 minuti a fuoco medio-basso.
Bagnate con 200 ml di acqua di cottura dei legumi, unite il mazzetto di odori, salate e cuocete per 30 minuti.
Nel frattempo prelevate 200 g di borlotti; riduceteli in purea con il passaverdure, aiutandovi con qualche mestolo di acqua di cottura. Incorporatevi le verdure e i fagioli interi. Eliminate gli odori, date una leggera spolverata di peperoncino e regolate di sale.
Servite la zuppa calda o a temperatura ambiente, accompagnata dal pane tostato.
IL MAZZETTO AROMATICO
Detto anche, alla francese, bouquet garni, è utile nel caso in cui non si voglia lasciare traccia di resti vegetali duri, che possono dare fastidio in bocca. Si mettono insieme rametti di salvia, rosmarino, timo, maggiorana, origano, santoreggia o qualsivoglia altra erba, si premono i chiodi di garofano e il pepe in un pezzo di cipolla, o ancora in uno spicchio di aglio. Si può legare tutto con lo spago da cucina o, se gli elementi non stanno uniti, chiuderli in una garza pulita; alla fine sarà facile toglierlo.
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Minestroni, zuppe e vellutate sono piatti della tradizione contadina che non tramontano mai, neppure nella nostra opulenta società. Il loro segreto? Semplicità della preparazione, varietà dei sapori e ricchezza dei nutrienti, soprattutto se i prodotti sono bio.
Il libro è composto da 50 ricette suddivise per le quattro stagioni, a dimostrare che le zuppe non sono adatte solo nei mesi freddi. Ortaggi, legumi secchi e freschi, cereali, erbe aromatiche e spezie sono gli ingredienti di base, accompagnati da olio d’oliva rigorosamente extravergine, mentre nocciole, anacardi, mandorle e noci aggiunte a fine cottura rappresentano una valida integrazione.
Pochi ed essenziali gli strumenti: pentola, coltello, tagliere, passaverdura o mixer a immersione sono più che sufficienti per preparare le nostre minestre. Semplici i trucchi del mestiere: la vellutata è diventata troppo liquida? Aggiungiamo un paio di cucchiaini di amido di mais o di farina di riso. Al contrario, è troppo densa? Allunghiamo con un po’ di brodo o acqua caldi.
Zuppe felici perché buone, sane e quasi totalmente prive di prodotti di origini animale. A parte qualche spolverata di formaggio, che si può usare a discrezione, le ricette di questo libro impiegano esclusivamente ingredienti di provenienza vegetale. Splendide le fotografie di Giancarlo Gennaro e dell’autrice che accompagnano ciascun piatto.
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