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agricoltura biodinamica

Il Mensile

Fabio Brescacin, presidente di NaturaSì: «Siamo nati con la biodinamica»

Quest’anno l’agricoltura biodinamica compie cento anni e il numero di maggio della rivista Terra Nuova ha dedicato uno speciale a questo approccio rispettoso dell’ambiente e del suolo. Condividiamo qui che con i lettori che ci seguono online l’intervista a Fabio Bescacin, presidente di NaturaSì, la catena di negozi del biologico che sul biodinamico ha puntato fin dall’inizio.

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Cento anni di biodinamica: le radici del futuro

Chi si avvicina in modo serio all’agricoltura biodinamica si accorge che non ci si trova solo un insieme di tecniche con precisi disciplinari di produzione, ma una visione del mondo che ci richiama al ruolo di custodi della terra, ci spinge a valorizzare l’originalità dei singoli territori e la creatività delle persone, ci richiede di sviluppare un’attenzione diversa a ciò che ci circonda. L’editoriale di maggio del direttore di Terra Nuova.

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I microrganismi e la forza biodinamica

Sul ruolo dei microrganismi in agricoltura, dopo la pubblicazione di “Batteri in campo” (Terra Nuova edizioni), interviene anche Carlo Triarico, presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Boiodinamica. Condividiamo con chi ci segue sul web l’intervento di Triarico pubblicato sul numero di aprile della rivista Terra Nuova.

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Da che parte sta il movimento biodinamico? La rubrica di Carlo Triarico

«Le proteste agricole nascono da ragioni vere. La Politica agricola comune Ue ha servito il profitto del più forte. L’80% dei fondi stanziati va al 20% delle aziende agricole. Le più grandi e potenti. I fondi per l’agricoltura sono il 35% del bilancio Ue, ma finanziano tanto in mezzi di produzione chimici e meccanici e quindi arricchiscono l’industria, non gli agricoltori»: l’intervento di Carlo Triarico, presidente dell’Associazione per l’agricoltura biodinamica.

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Panificare con i ritmi della vita

Ci sono quattro tempi nella panificazione naturale e seguono un ritmo di espansione e contrazione. Ma il pane industriale che mangiamo oggi può ancora definirsi tale? Condividiamo con chi ci segue sul web l’intervento di Carlo Triarico, presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, pubblicato sul numero di febbraio della rivista Terra Nuova.

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Coltivare in biodinamica per ridurre la CO2

«Bisogna ridurre le emissioni e coltivare i suoli rendendoli e mantenendoli fertili. Questa è oggi la prima strada da seguire e la più ignorata. È facile trovare suoli coltivati in biodinamica con l’8, 10% di sostanza organica. Questa coltivazione è vita per la terra e produzione di cibo per la vita. C’è bisogno dell’impegno di tutti per renderlo possibile»: lo sottolinea Carlo Triarico presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica.

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Triarico: «Nuovi OGM: interessi privati o libertà biodinamica?»

«Gli OGM vecchi e nuovi, invece, sottraggono la pianta all’evoluzione, bruciando i tempi e specializzandola su una specifica caratteristica semplice, quindi impoverendola e rendendola più fragile rispetto alle emergenze che troverà nel tempo evolutivo. Questa condizione genetica manipolata può portare un inquinamento delle piante non OGM, con effetti ancora ignoti»: lo sottolinea Carlo Triarico, presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica.

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Il tempo del bio

«Il biologico e il biodinamico sono davanti a una scelta: essere un modello agroalimentare del futuro, o diventare una commodity. Le politiche Ue iniziano ora sostenere il biologico e stanno immettendo ingenti fondi. Ma attirano anche interessi e poteri che potrebbero cambiare per sempre in peggio anche l’anima del movimento biodinamico. Più che mai serve che i cittadini e i contadini si uniscano, per scriverlo loro il futuro»: l’intervento di Carlo Triarico, presidente dell’Associazione per l’agricoltura Biodinamica.

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