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Pesticidi al gusto banana
La coltivazione di banane è una delle attività agricole con il più alto utilizzo di pesticidi. E le sostanze sono rilevabili fin nella polpa dei frutti.
La coltivazione di banane è una delle attività agricole con il più alto utilizzo di pesticidi. E le sostanze sono rilevabili fin nella polpa dei frutti.
La nuova Politica agricola comune sarebbe dovuta essere l’occasione per lasciarsi alle spalle il vecchio modello risalente al Dopoguerra, reo di aver incentivato la produzione intensiva e l’omologazione del cibo, per invertire la rotta e puntare verso l’agroecologia e l’aiuto ai piccoli produttori. Ma nella realtà dei fatti non si fa altro che mantenere lo status quo, con una finta pennellata green.
Una tecnica di origine giapponese, praticata da anni in Sud America, a basso costo e di ottima qualità.
Si tratta di un metodo di coltivazione che si ispira all’ecosistema del bosco per creare un giardino ricco di funzioni vicino casa. Una tecnica che inaugura una nuova convivenza con la natura e le sue risorse, a partire dalle piante commestibili.
Crocevia e Associazione Rurale Italiana chiedono il ritiro di una proposta di legge firmata da cinque parlamentari della Commissione Agricoltura, «che – spiegano – accelera le procedure per l’emissione in pieno campo dei nuovi OGM. Sarebbe una svolta devastante per un paese che ha fatto del cibo la sua bandiera, oltre che un tradimento del principio di precauzione».
Un Piano Strategico Nazionale del tutto inadeguato. Questo giudizio negativo ha spinto FederBio e AIAB a scrivere sia al Ministro dell’Agricoltura Patuanelli, al Sottosegretario Battistoni e agli Assessori Regionali dell’Agricoltura sia alle principali organizzazioni di rappresentanza agricola italiane.
Un luogo protetto, utilizzato per la coltivazione di piante specifiche. Il giardino commestibile ha una lunga tradizione, che parte dal III millennio a.C.
Con la ratifica dell’Europarlamento la PAC 2021-2027 è legge, come spiega l’associazione Terra! Onlus che ribadisce la propria forte critica e lo «sconcerto per una Politica agricola comune completamente sganciata dalla strategia europea per la transizione ecologica».
Dopo la prima insurrezione armata, gli Zapatisti hanno dato vita alla costruzione attiva di una società solidale e di un’economia basata sull’autogestione. L’associazione YA BASTA! Milano e il progetto Cafè Rebelde sostengono le loro lotte e il viaggio che hanno intrapreso per incontrare i protagonisti dei movimenti dal basso in tutto il mondo. Italia inclusa.
La salute del suolo è il fondamento su cui si basa tutta la produzione agricola: per questo è necessario prendere tutte le misure per garantire una sana fertilità, al fine di consentire la crescita delle colture e al contempo preservare le caratteristiche del suolo.
Il movimento Genuino Clandestino lancia un invito ad associazioni, cittadini, agricoltori e attivisti per partecipare alla marcia organizzata per il 18 settembre in aperta protesta contro «il summit globale dell’agricoltura, ennesima farsa internazionale che attraverso la retorica della green economy disporrà del futuro dell’agricoltura industriale, chimica, nociva e distruttrice».
Cresce in tutto il mondo la critica contro il Vertice ONU sui Sistemi Alimentari indetto dal Segretario Generale Antonio Guterres e previsto a New York il prossimo settembre. Vertice in cui il ruolo delle multinazionali dell’agroindustria risulta pericolosamente pervasivo e dominante. Terra Nuova lo aveva anticipato nel dossier “The great greenwashing” pubblicato sul numero di febbraio della rivista, che trovate QUI. E ne parlerà diffusamente sul numero di settembre della rivista.
«Nel seguire l’impossibile coesistenza di un sistema della crescita infinita in un pianeta dalle risorse finite, l’Italia ha stravolto la sua natura e vocazione. Le vere risposte sono artigianato, agricoltura e benessere vero»: così Paolo Ermani, presidente dell’associazione PAEA (Progetti Alternativi per l’Energia e l’Ambiente) di cui ospitiamo l’intervento.
L’accordo sulla PAC è una resa incondizionata delle istituzioni europee alla volontà dei governi. Un terzo del bilancio europeo rischia così di non poter essere utilizzato per affrontare la crisi climatica, di cui l’agricoltura ha grandi responsabilità e ne è vittima: così Fabio Ciconte e Francesco Paniè su Domani, articolo che condividiamo con i nostri lettori.
Era da tempo che volevamo raccontarlo per bene. Questo grano fa parte della nostra storia e della nostra cultura agricola ma mettere a fuoco gli aspetti più importanti della sua coltivazione e del suo consumo non è semplice come sembra. Ci abbiamo provato con questo video e ovviamente, i paesaggi e i colori ci hanno aiutato.
Per ripensare l’economia globale occorre partire dall’agricoltura. L’editoriale di maggio del direttore di Terra Nuova.
L’associazione ambientalista lancia il nuovo rapporto “12 passi per la terra (e il clima)”, un’indagine sull’agricoltura italiana alla prova della crisi climatica, ma anche un manifesto di proposte per uscirne più forti (e più verdi).
Il governo messicano ha ufficializzato il divieto di coltivazione di mais geneticamente modificato e la progressiva eliminazione dell’uso del glifosato.
È stata lanciata la dichiarazione congiunta di una vasta alleanza sociale Europea e Latinoamericana, che comprende 450 realtà, contro la ratifica del controverso trattato commerciale UE-Mercosur «che minaccia la vita dell’Amazzonia e le economie di piccola scala».
La narrazione dell’industria alla prova dei fatti.