Ambiente
Caccia ai lupi in Svezia per dimezzarne il numero
La Svezia apre la caccia al lupo con l’obiettivo dichiarato di dimezzare il numero di questi predatori in via di estinzione. Gli attivisti denunciano: «È illegale».
La Svezia apre la caccia al lupo con l’obiettivo dichiarato di dimezzare il numero di questi predatori in via di estinzione. Gli attivisti denunciano: «È illegale».
«Gli emendamenti pro-caccia che erano contenuti nel cosiddetto Decreto Agricoltura sono stati ritirati (tranne due), ma la partita non è ancora chiusa e i cacciatori continueranno a cercare una “finestra” per ottenere maggiori agevolazioni»: lo afferma la Lipu, che ribadisce la necessità di mantenere alta la guardia.
«Il Parlamento ha approvato un ordine del giorno, con parere favorevole del Governo, in cui si chiede di inserire lo stambecco tra le specie cacciabili e il governo ha incontrato le associazioni venatorie per discutere delle prossime, ulteriori concessioni»: lo denuncia il WWF.
L’associazione animalista Lav denuncia quello che ha definito una «drammatica deriva filo venatoria», con l’annuncio «che fra pochi giorni saranno avviati i lavori di demolizione dei pur minimi livelli di tutela degli animali selvatici contenuti nella Legge 157/92». «Ma noi – aggiunge l’associazione – ci batteremo per contrastare tale deriva».
La Commissione europea ha annunciato la presentazione di una proposta legislativa per diminuire lo status di protezione dei lupi da “rigorosamente protetto” a “protetto“, che riduce notevolmente la tutela per questi animali. Lav critica la scelta: «La convivenza tra lupi e uomo è praticabile e possibile».
La Lav ha lanciato un appello per invitare i cittadini a scrivere alla Commissione Europea chiedendone l’intervento dopo che nella legge di bilancio è stato inserito un articolo «che consentirà ai cacciatori di sparare sempre e ovunque, anche nei parchi e nei centri urbani» spiega l’associazione animalista.
Due sono le iniziative di raccolta di firme, che stanno attirando l’attenzione di animalisti e attivisti ambientali, per l’abolizione della caccia. Una è promossa dal comitato civico nazionale “Referendum Sì Aboliamo la caccia”, l’altra dal movimento politico “Ora rispetto per tutti gli animali”. Con alcune differenze.
Il governo spagnolo ha annunciato che presto imporrà il divieto assoluto di caccia al lupo, una misura salutata con grande soddisfazione dagli ambientalisti che si sono congratulati per la decisione presa. Proteste invece da alcune organizzazioni agricole.
La proliferazione dei cinghiali in Italia sta procurando enormi danni all’agricoltura. Come risolvere il problema? Le posizioni contrapposte di Coldiretti e delle associazioni ambientaliste. Serve al più presto una soluzione condivisa.
Il Tar della Toscana, accogliendo il ricorso di WWF, Lipu, Lav, Lac, Enpa, ha annullato definitivamente la Delibera con cui la regione Toscana aveva approvato il calendario venatorio per la stagione di caccia 2018/19, da poco terminata e già parzialmente sospesa dal Consiglio di Stato.
Il Giappone ha annunciato il proprio ritiro dalla Commissione Internazionale per la Caccia alle balene (Iwc), l’ente che protegge questi mammiferi marini, e a partire dal prossimo luglio riprenderà la caccia alle balene per scopi commerciali.
È partita una petizione al Ministero dell’Istruzione contro l’iniziativa proposta dal Consorzio Armaioli Italiani e accettata da una scuola primaria di Gardone Valtrompia di far tenere lezioni nelle classi dei bambini ai cacciatori.
Il bilancio della stagione venatoria che si è chiusa il 31 gennaio è stato segnato da molti fatti negativi e rarissimi segnali positivi per la tutela della fauna selvatica e il rispetto della legalità. La denuncia arriva dal WWF, che definisce quello conclusosi un altro anno venatorio da dimenticare.
Moni Ovadia, autore teatrale, drammaturgo, scrittore e musicista, ribadisce il suo appello: «Basta con la caccia e l’avvelenamento dell’ambiente».
La caccia è un’attività che ha un forte impatto sull’ambiente, soprattutto quando questo è già messo a dura prova da mesi di siccità e dai numerosi incendi che si sono propagati nei mesi scorsi. Lo stop agli spari è un provvedimento necessario.
La Giunta regionale, nel corso di una seduta straordinaria tenutasi il 31 ottobre al termine della seduta antimeridiana del Consiglio, ha disposto la sospensione della caccia nei comprensori alpini colpiti dagli incendi e nelle aree limitrofe.
Non è stato adottato nessun provvedimento restrittivo sull’apertura della caccia, che fra il 2 e il 3 settembre è ripartita (con la pre-apertura) in quasi tutte le regioni d’Italia. A nulla sono valsi gli appelli degli ambientalisti, ai quali si è affiancato anche l’Ispra, che segnalavano la fauna già estremamente provata dalla siccità.
A pochi giorni dall’inizio della stagione di caccia, arriva l’appello degli animalisti e delle associazioni per posticipare almeno, se non sospendere, l’ok alle doppiette. La siccità e i roghi hanno sremato la fauna del nostro paese, spiegano le associazioni, e ora la caccia arriva a dare il colpo di grazia.
Uccisa in Trentino l’orsa Kj2, “rea” di avere aggredito un uomo nei boschi. Prima la Provincia autonoma aveva vantato il ripopolamento, ora si dà all’uccisione senza alternative. Evidentemente c’è chi (e sono tanti) pensa che… orso va bene sì, ma solo se si comporta da soprammobile.
“Salvate i lupi!”, con questo appello e con l’hashtag #cacciaunNO le Associazioni LNDC, Enpa, Lac, LAV e Lipu hanno accolto a Roma i Presidenti delle Regioni e il Ministro per gli Affari Regionali. E il pressing ha funzionato, almeno temporaneamente: il Piano Lupo sugli abbattimento è stato rinviato.