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Ambiente

Greenpeace: «ENI e i combustibili fossili, 500 progetti avviati dopo l’Accordo di Parigi»

Un  nuovo rapporto di Greenpeace Italia sulle attività di esplorazione ed estrazione di gas e petrolio di ENI mostra come, dei 767 progetti in cui è attualmente coinvolta a livello globale la multinazionale italiana, «ben 552 abbiano iniziato (o inizieranno) a estrarre fonti fossili dopo l’Accordo sul clima di Parigi, raggiunto del 2015. Per novantasei di questi progetti hanno addirittura acquisito la licenza dopo quella data». 

Ambiente

Greenpeace e ReCommon: «Cattura e stoccaggio di CO2, tecnologia fallimentare»

«La Cattura e lo Stoccaggio della CO₂ (CCS) è da un lato solo una falsa soluzione per mitigare il riscaldamento globale e dall’altro la foglia di fico delle multinazionali fossili come ENI per continuare a estrarre gas e petrolio». È quanto denunciano Greenpeace Italia e ReCommon nel rapporto “ CCS, l’ennesima falsa promessa di ENI”, diffuso dalle due organizzazioni. 

Attualità

Greenpeace: «Eni, prima censura, poi minaccia»

«ENI ci ha comunicato pochi giorni fa di aver avviato un nuovo iter di mediazione che potrebbe precedere una seconda causa per diffamazione nei nostri confronti. L’avviso arriva alla vigilia della presentazione dei suoi risultati economico-finanziari relativi al 2023 e delle sue strategie future»: lo annuncia Greenpeace in una nota. 

Attualità

Greenpeace: «A Sanremo non dovrebbe esserci spazio per chi contribuisce al cambiamento climatico»

Greenpeace Italia denuncia «la nuova operazione di greenwashing di ENI, tra i principali sponsor del festival di Sanremo  per il terzo anno consecutivo. Per l’edizione 2024, ENI addirittura raddoppia: per fingersi green, il colosso del petrolio e del gas è infatti presente sul palco dell’Ariston sia con Plenitude che con Enilive». E al festival arriva la protesta contro il rigassificatore a Vado.

Ambiente

ENI chiede maxi risarcimento a Greenpeace e ReCommon

Greenpeace e ReCommon avevano diffuso una nota menzionando una causa di risarcimento danni per diffamazione intentata da ENI dopo l’atto di citazione delle due associazioni per una causa civile per chiedere l’accertamento dei danni derivanti dai cambiamenti climatici. ENI ha ribadito, come spiegano le associazioni, che si tratta di una mediazione obbligatoria con richiesta di risarcimento. (aggiornato il 31 luglio)

Ambiente

Greenpeace e ReCommon portano Eni in tribunale

Greenpeace e ReCommon, insieme a dodici cittadini, molti provenienti da aree già colpite dagli impatti dei cambiamenti climatici, hanno deciso di portare Eni in tribunale affinché «riveda la la propria strategia industriale per ridurre le emissioni derivanti dalle sue attività di almeno il 45% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2020», spiega l’associazione.

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