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Ambiente

Greenpeace e ReCommon: «Cattura e stoccaggio di CO2, tecnologia fallimentare»

«La Cattura e lo Stoccaggio della CO₂ (CCS) è da un lato solo una falsa soluzione per mitigare il riscaldamento globale e dall’altro la foglia di fico delle multinazionali fossili come ENI per continuare a estrarre gas e petrolio». È quanto denunciano Greenpeace Italia e ReCommon nel rapporto “ CCS, l’ennesima falsa promessa di ENI”, diffuso dalle due organizzazioni. 

Attualità

Greenpeace: «Eni, prima censura, poi minaccia»

«ENI ci ha comunicato pochi giorni fa di aver avviato un nuovo iter di mediazione che potrebbe precedere una seconda causa per diffamazione nei nostri confronti. L’avviso arriva alla vigilia della presentazione dei suoi risultati economico-finanziari relativi al 2023 e delle sue strategie future»: lo annuncia Greenpeace in una nota. 

Alimentazione naturale

Oltre gli allevamenti intensivi, proposta di legge presentata in Parlamento da Greenpeace, ISDE, Lipu, Terra! e WWF

Una normativa per una transizione ecologica del comparto zootecnico italiano è stata presentata alla Camera dei Deputati da Greenpeace Italia, ISDE – Medici per l’ambiente, Lipu, Terra! e WWF Italia. Le associazioni hanno illustrato il testo della proposta di legge dal titolo “Oltre gli allevamenti intensivi. Per una transizione agro-ecologica della zootecnia”. 

Attualità

Greenpeace: «A Sanremo non dovrebbe esserci spazio per chi contribuisce al cambiamento climatico»

Greenpeace Italia denuncia «la nuova operazione di greenwashing di ENI, tra i principali sponsor del festival di Sanremo  per il terzo anno consecutivo. Per l’edizione 2024, ENI addirittura raddoppia: per fingersi green, il colosso del petrolio e del gas è infatti presente sul palco dell’Ariston sia con Plenitude che con Enilive». E al festival arriva la protesta contro il rigassificatore a Vado.

Attualità

Greenpeace: «In Italia spesa per le armi aumentata da 2,5 a 5,9 miliardi in dieci anni»

Nell’ultimo decennio, la spesa per le armi nei Paesi NATO della UE è cresciuta quattordici volte più del loro Pil complessivo. In Italia la spesa per i nuovi sistemi d’arma è passata da 2,5 miliardi di euro a 5,9 miliardi. Un passo verso la militarizzazione che rischia sia di destabilizzare ulteriormente l’ordine internazionale, sia di rallentare la crescita dell’economia e dell’occupazione in Europa e in Italia. È quanto denuncia  il rapporto “Arming Europe”, commissionato dagli uffici nazionali di Greenpeace Italia, Germania e Spagna.

Agricoltura

Glifosato: la Commissione Europea annuncia che rinnoverà l’autorizzazione

«Come richiesto dalla legislazione UE sui pesticidi, in assenza di una maggioranza qualificata in sede di Comitato d’Appello, la Commissione è giuridicamente obbligata ad adottare una decisione prima della scadenza dell’attuale approvazione (15 dicembre 2023)».«Adotterà pertanto la proposta di regolamento per rinnovare l’approvazione del glifosato»: questo l’annuncio della stessa Commissione Europea.

Ambiente

Greenpeace: «Pfas, in Lombardia un campione di acqua su tre è contaminato»

Undici campioni su 31, pari a circa il 35% del totale, rivelano la presenza di PFAS (composti poli- e perfluoroalchilici) nelle acque potabili di diversi comuni lombardi. È quanto evidenzia  il nuovo rapporto “PFAS e acque potabili in Lombardia, i campionamenti di Greenpeace Italia” diffuso dall’organizzazione ambientalista in cui vengono resi pubblici gli esiti di un monitoraggio condotto in tutte le province lombarde.

Agricoltura

Glifosato: Greenpeace si mobilita per lo stop al rinnovo dell’autorizzazione

Dall’Italia alla Germania al Belgio, Greenpeace si mobilita per chiedere ai decisori politici di vietare l’utilizzo del glifosato: il 15 settembre la Commissione Europea e i rappresentanti dei governi nazionali hanno iniziato a discutere (e proseguiranno il 22 settembre) al Comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi (SCoPAFF) il rinnovo dell’autorizzazione all’impiego dell’erbicida nell’UE, che scadrà il 15 dicembre. 

Ambiente

Greenpeace: «La pesca aumenta del 22% nelle aree da proteggere»

«I mari del pianeta subiscono gli effetti sempre più impattanti delle attività umane: pesca industriale, acidificazione, deossigenazione, inquinamento, trasporto marittimo, oltre alla minaccia dell’estrazione mineraria in acque profonde. È necessario ratificare al più presto il Trattato globale sugli oceani e proteggere circa 11 milioni di km² di oceano in più ogni anno, da oggi fino al 2030»: così l’appello di Greenpeace.

Ambiente

Greenpeace: «Ancora troppi incendi in Amazzonia»

Nuove immagini diffuse da Greenpeace Brasile mostrano come, nonostante il calo significativo della deforestazione in Amazzonia registrato quest’anno, la foresta continui a bruciare a un ritmo allarmante. Sono 15.744 i focolai divampati in Amazzonia nel 2023, con un aumento del 5,3% rispetto al medesimo periodo del 2022

Ambiente

Greenpeace: «Nessun via libera al saccheggio dei mari per l’industria estrattiva, ma il deep sea mining resta una minaccia»

«I negoziati dell’Autorità internazionale per i fondali marini (International Seabed Authority, ISA) si sono conclusi senza alcun via libera alle alle estrazioni minerarie in alto mare (deep sea mining). Le compagnie interessate a trasformare i fondali marini in miniere di metalli rari non potranno iniziare a saccheggiare gli oceani come avrebbero voluto»: lo spiega Greenpeace.

Ambiente

ENI chiede maxi risarcimento a Greenpeace e ReCommon

Greenpeace e ReCommon avevano diffuso una nota menzionando una causa di risarcimento danni per diffamazione intentata da ENI dopo l’atto di citazione delle due associazioni per una causa civile per chiedere l’accertamento dei danni derivanti dai cambiamenti climatici. ENI ha ribadito, come spiegano le associazioni, che si tratta di una mediazione obbligatoria con richiesta di risarcimento. (aggiornato il 31 luglio)

Ambiente

Greenpeace: «La pubblica amministrazione non potrà più limitare l’accesso alle informazioni ambientali»

«Il 6 luglio scorso il Consiglio di Stato, l’ultimo grado della giustizia amministrativa,  con una decisione che crea un precedente importante ha accolto la richiesta di Greenpeace Italia di avere accesso a tutti gli atti, accordi e contratti – anche di tipo finanziario – che intercorrono tra ENI (e le società della sua galassia) e il Politecnico di Torino»: lo annuncia Greenpeace. 

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