Si è chiusa con migliaia di firme raccolte la petizione di Terra Nuova per rivendicare la libertà di cura messa a repentaglio dalla trasposizione italiana delle norme europee sui medicinali omeopatici e antroposofici. La petizione online ha raccolto 11.320 firma, mentre sui moduli cartacei ne sono giunte in redazione 8.000. Tutte le firme sono state consegnate martedì 6 maggio al comitato Omeocom, che prosegue la sua battaglia sostenuto da Terra Nuova e anche grazie al contributo fornito dalla rivista. Non si placa infatti la bufera. La trasposizione italiana della direttiva Europea su modalità di schedatura e requisiti di qualità di questi farmaci ha creato mille ostacoli burocratici e aumenti esponenziali dei costi, a differenza invece di quanto accaduto in molti altri paesi europei dove invece la normativa UE è stata recepita senza creare problemi. In Italia l’intervento di governo e Aifa ha messo e sta mettendo a dura prova il settore produttivo di riferimento e rischia di far sparire dalle farmacie parecchi prodotti. Aumenti nelle tariffe, migliaia di dossier da compilare in tempi brevi con modalità non ancora definite con precisione dagli stessi enti regolatori, elevati diritti annuali «di mantenimento», dubbi e incognite sulle modalità con cui le autorità valuteranno quei dossier: insomma, un percorso a ostacoli che fa tremare un comparto produttivo che conta in Italia quattromila posti di lavoro, indotto compreso. E se anche dovesse rientrare, almeno parzialmente, l’allarme sulle tariffe (al Tar il 5 febbraio scorso è stato ottenuto un primo pronunciamento che rappresenta un passo avanti), resterebbero sul tappeto tutti gli altri problemi, come i dossier da presentare in tempi brevissimi e senza che siano state fornite indicazioni. Tutto questo rischia di negare il diritto alla libertà di cura e di scelta terapeutica per undici milioni di italiani che oggi si curano con l’omeopatia.
Terra Nuova ha deciso già nel dicembre scorso di prendere posizione e di schierarsi per il rispetto del diritto alla cura e all’approccio terapeutico e a gennaio 2014 ha lanciato una raccolta firme che si è rivelata un successo; ora l’auspicio è che le migliaia di voci che si sono alzate vengano ascoltate.
QUI LE FIRME RACCOLTE ONLINE