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Le strutture pubbliche dove si pratica la medicina integrata
Un’utile guida alle strutture pubbliche italiane che praticano la medicina integrata.
Un’utile guida alle strutture pubbliche italiane che praticano la medicina integrata.
Le associazioni e le Società scientifiche dell’omeopatia in Italia riportano la notizia che in Germania l’Ordine dei Medici Specialisti (WBO) ha affermato pubblicamente che l’omeopatia è una pratica medica con una sua utilità terapeutica.
Dopo un forte inasprimento dei toni dello scontro nei mesi scorsi, fino a un vero e proprio attrito tra società scientifiche e rappresentanze istituzionali della categoria medica, ora accade che l’Istituto Superiore della Sanità, per voce del suo presidente Walter Ricciardi, accetti l’istituzione di un tavolo tecnico sull’omeopatia.
Nonostante i tentativi per screditarla, l’omeopatia è sempre più conosciuta e scelta come metodologia di cura da pazienti e medici.
«Silvio Garattini e Roberto Burioni non possono continuare a manovrare l’opinione pubblica con vere e proprie fake news sull’omepatia, la misura è colma. Vengano a un confronto pubblico, spiegherò loro le norme vigenti per questo settore»: così Giovanni Gorga, presidente di Omeoimprese.
Durissima presa di posizione delle Società scientifiche italiane che si occupano di medicina omeopatica e complementare contro la “scheda” pubblicata online dalla Federazione nazionale degli Ordini dei Medici dove si scrive che «l’omeopatia non ha alcuna base scientifica». Sul numero di maggio di Terra Nuova un dossier di approfondimento proprio sull’argomento.
È nato un protocollo di ricerca sull’omeopatia in agricoltura, e i risultati sono positivi.
In merito agli attachi nei confronti dell’omeopatia, il presidente di Omeoimprese, Giovanni Gorga, afferma: “Basta con il clima di terrore che alcune figure nelle Istituzioni tentano di instillare in medici e pazienti. Nuovo Governo sia capace di mettere limiti all’arroganza e alla caccia alle streghe”.
Il 10 aprile 2018 ricorre la Giornata Mondiale dell’Omeopatia e la FIAMO (Federazione Italiana Associazioni e Medici Omeopatici) lancia la campagna “Le Città italiane per l’Omeopatia”. Da Aosta a Messina, in quindici città sarà proiettato il documentario di Laurel Chiten “Just one drop, the story behind the homeopathy controversy” .
Le Società scientifiche delle associazioni e dei medici omeopati hanno scritto una dura replica alla trasmissione “Presa Diretta” inviandola ai vertici Rai, alla Federazione nazionale degli Ordini dei medici e all’Ordine dei giornalisti. La puntata in questione aveva preso di mira l’omeopatia con la presenza in studio di Walter Ricchiardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità.
Secondo un sondaggio condotto nel mese di ottobre da EMG Acqua per Omeoimprese, il 40% di chi utilizza i farmaci omeopatici si aspetta più attenzione dai partiti: 2,5milioni di italiani ritengono le politiche a favore delle medicine complementari un tema sensibile, tanto da arrivare ad influenzare le proprie scelte se chiamati alle urne.
Il decorso clinico di un paziente in cura presso un medico che prescrive medicinali omeopatici è simile a quello di un paziente seguito da un medico che non lo fa, senza perdita di opportunità terapeutica e con un minor consumo di farmaci che possono provocare effetti indesiderati. Emerge dallo studio Epi3.
Stanno arrivando i primi codici Aic, Autorizzazione all’immissione in commercio, da Aifa per i medicinali omeopatici che entro il 2018 termineranno l’iter di registrazione. Ma Omeoimprese lancia l’allarme: «Costi ancora troppo alti per le aziende, si rischia di perdere farmaci e posti di lavoro».
Il presidente di Omeoimprese, Giovanni Gorga, interviene dopo la morte di un bimbo di 7 anni a causa delle complicazioni di un’otite. Anche la Fiamo fa sentire la sua voce.
È morto il bambino di 7 anni che era entrato in coma irreversibile dopo un’otite. Al bambino nei giorni precedenti il suo ricovero in ospedale erano stati somministrati medicinali omeopatici e secondo i medici ospedalieri l’errore sarebbe stato quello di non somministrare antibiotici. Questo ha innescato un generalizzato attacco all’omeopatia. La Fiamo replica.
Il Comitato nazionale di Bioetica va all’attacco dell’omeopatia chiedendo che sulle etichette dei medicinali venga modificata la dicitura scrivendo che l’efficacia non è scientificamente convalidata. Dura la presa di posizione delle associazioni e società scientifiche dei medici omeopati, che replicano: «Le etichette dei farmaci omeopatici rispondono alle direttive europee». Leggi il documento integrale.
Il Brasile ha adottato a fine marzo un provvedimento con il quale integra le medicine non convenzionali nelle politiche di salute pubblica.
Mancata proroga per i dossier e nessuna deroga per la produzione dei medicinali a piccoli lotti: «l’omeopatia rischia di rimanere orfana dei suoi medicinali e i pazienti potrebbero perdere il diritto a curarsi» spiega la Fiamo.
Una pubblicazione di un team di Berna (Svizzera) comparsa sulla rivista scientifica The Lancet nel 2005 viene ancora citata persino da Wikipedia, oltre che dai detrattori dell’omeopatia, come lo studio che ne smentisce l’efficacia. Ma in quello studio ci sono scorrettezze che il professor Paolo Bellavite, docente di patologia generale all’università di Verona, mette in evidenza.
La Federal Trade Commission americana ha emesso una circolare in cui invita i produttori di rimedi omeopatici commercializzati negli Stati Uniti a mettere sull’etichetta che non ci sono studi condotti con gli attuali metodi scientifici che attestino l’efficacia di tali rimedi. Immediata la replica di Omeoimprese.