Il Mensile
Le guerre uccidono anche l’ambiente
Oltre al loro carico di morti, i conflitti e le guerre portano devastazione e avvelenamento dei territori: i numeri sono impressionanti. E in Italia paghiamo lo scotto dei poligoni militari.
Oltre al loro carico di morti, i conflitti e le guerre portano devastazione e avvelenamento dei territori: i numeri sono impressionanti. E in Italia paghiamo lo scotto dei poligoni militari.
L’8 dicembre si è costituito il Coordinamento nazionale No Nato e in queste settimane i promotori stanno mettendo a punto una serie di mobilitazioni per sensibilizzare l’opinione pubblica.
L’8 dicembre si è formalmente costituito il Coordinamento Nazionale No NATO, formato da comitati, movimenti e organizzazioni che si è dato l’obiettivo di «impegnarsi per un’uscita dell’Italia dalla NATO».
Oggi, 10 dicembre, ricorre la Giornata internazionale dei diritti umani. «Se guardiamo ai fatti, soprattutto a quello che è accaduto nell’ultimo anno, il compleanno lo dimentichiamo»: scrive Raffaele Crocco, direttore dell’Atlante delle guerre.
Rana Salman ed Eszter Koranyi, co-direttrici per Palestina e Israele del movimento Combattenti per la Pace, hanno inviato un appello per la fine del conflitto ai ministri degli esteri presenti al G7 del 25 e 26 novembre a Fiuggi.
È partita la campagna “Ferma il riarmo” promossa dalla Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace, Greenpeace Italia, Rete Italiana Pace e Disarmo e Sbilanciamoci! Che propone anche di tassare gli extraprofitti bellici e invita alle mobilitazioni. E oggi, sabato 26 ottobre, manifestazione in sette piazze d’Italia per la pace.
I conflitti in corso, dall’Ucraina al Medio Oriente, e la corsa al riarmo dei Paesi occidentali stanno gonfiando i profitti delle aziende belliche italiane. Lo dimostra l’indagine di Greenpeace, “Profitti di guerra“. E l’associazione chiede che le aziende militari siano tassate al 100%.
Oggi, sabato 5 ottobre, malgrado il divieto della Questura di Roma (che non ha mancato di sollevare critiche), i promotori della manifestazione per Palestina e Libano hanno confermato l’iniziativa di protesta. Amnesty annuncia la presenza dei propri osservatori
In queste ore si sta aggravando oltre misura la situazione in Medio Oriente, con una guerra che coinvolge ormai più nazioni. Facciamo il punto con Raffaele Crocco, direttore dell’Atlante delle Guerre, in diretta streaming giovedì 3 ottobre alle ore 21.
«Le azioni di guerra in Libano rischiano di diventare una sanguinosa escalation verso una guerra totale in Medio Oriente» così la Rete Pace Disarmo, che chiede alle istituzioni italiane ed europee passi concreti per impedire che «violenza e carneficina simile a quella in corso a Gaza».
Decine di organizzazioni della società civile hanno rivolto una lettera aperta dl Presidente della repubblica, al Parlamento e al governo italiano per chiedere un impegno concreto a far sì che «sia rispettato il diritto umanitario internazionale e si ponga fine alla disumana ed immorale situazione in cui è costretta la popolazione palestinese nella Striscia di Gaza».
«La guerra in corso a Gaza non ha solo un altissimo costo umano, ma sta anche causando danni ambientali gravissimi nelle zone interessate dal conflitto, con conseguenze devastanti per l’aria, l’acqua e il suolo, e per tutte le persone che vivono in questi luoghi»: è il quadro allarmante denunciato Greenpeace
La Rete Italiana Pace e Disarmo, insieme ad altre organizzazioni della società civile, esprime il proprio sostegno alla iniziativa promossa da numerose associazioni che uniscono israeliani e palestinesi, per rilanciare l’azione del movimento per la pace con una manifestazione che si tiene a Tel Aviv l’1 luglio
Giovedì 29 febbraio alle ore 21 webinar gratuito organizzato da Terra Nuova dal titolo “Gaza, Ucraina, Yemen: la battaglia per guidare il mondo” con Raffaele Crocco e Alice Pistolesi del progetto dell’ Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo, che ci forniranno una chiave di lettura per comprendere ciò che sta accadendo.
Quindici organizzazioni internazionali chiedono un «cessate il fuoco immediato e permanente e un massiccio aumento dell’assistenza umanitaria per evitare la carestia a Gaza e come unico modo per rispettare la Risoluzione 2417 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite».
Alessandro De Pascale, sul sito del progetto che ha dato vita all’ Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo, riporta quanto affermato da The Weapon Watch, l’Osservatorio sulle armi nei porti europei e mediterranei, secondo cui nella guerra di Israele contro la popolazione palestinese sono presenti armi di Leonardo, impiegate anche «in azioni di bombardamento indiscriminate su aree urbane densamente abitate».
È uscita la dodicesima edizione aggiornata dell’ Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo (Terra Nuova edizioni); dodici edizioni in 15 anni. Il direttore del progetto, il giornalista Raffaele Crocco, sottolinea il grande risultato: «Un lavoro straordinario della redazione e con il supporto di tante organizzazioni che collaborano con noi».
Le associazioni Europe for Peace, Rete Italiana Pace e Disarmo e Assisi Pace Giusta indicono per il 24 febbraio una giornata di mobilitazione per rinnovare l’appello al cessate il fuoco in Palestina e in Ucraina.
I Gaza Sunbirds sono una squadra di paraciclisti palestinesi che si impegnano per distribuire cibo e forniture essenziali nei territori dove imperversa la guerra. E hanno lanciato un appello agli sportivi per chiedere, insieme, il cessate il fuoco in Palestina.
«L’attuale escalation di violenza in Israele e a Gaza è senza precedenti. Sono già migliaia le vittime civili da entrambe le parti e la situazione umanitaria è drammatica» scrive Amnesty International, che ha lanciato una petizione per chiedere un immediato cessate il fuoco.