Chiedi all'esperto
Syngenta contro il bio
Secondo il Ceo di Syngenta, colosso dell’agrochimico, davanti alla minaccia di una crisi alimentare globale bisogna rinunciare all’agricoltura biologica. Il punto di Maria Grazia Mammuccini, di Federbio.
Secondo il Ceo di Syngenta, colosso dell’agrochimico, davanti alla minaccia di una crisi alimentare globale bisogna rinunciare all’agricoltura biologica. Il punto di Maria Grazia Mammuccini, di Federbio.
«Non cala la vendita di pesticidi in Europa. I dati di Eurostat relativi agli ultimi 10 anni mostrano una situazione di stallo»: lo sottolinea la Campagna “Cambia la Terra” promossa da FederBio e che vede la collaborazione di Isde, Slow Food, Legambiente, Lipu e Wwf.
C’è una distanza minima che permette, a chi vive vicino alle coltivazioni agricole, di sentirsi al sicuro dalla contaminazione di pesticidi? Una ricerca di Générations Futures ha evidenziato che a 33 metri dal campo irrorato, il numero di pesticidi trovati durante le 18 settimane di monitoraggio è stata pari al 72,3% di quelli trovati a bordo campo.
La coltivazione di banane è una delle attività agricole con il più alto utilizzo di pesticidi. E le sostanze sono rilevabili fin nella polpa dei frutti.
La dottoressa Fiorella Belpoggi, direttrice scientifica dell’Istituto Ramazzini di Bologna e presidente onoraria di Marcia Stop-Pesticidi, interviene sul Piano d’azione nazionale per l’uso dei pesticidi: «La distanza minima di irrorazione da abitazioni, allevamenti, strade, aree sensibili e terreni agricoli è troppo poca».
La società civile e le organizzazioni dei popoli indigeni hanno consegnato più di 187.300 firme al Direttore Generale della FAO Qu Dongyu, chiedendo che la FAO ponga fine alla sua partnership con CropLife International, un’associazione che rappresenta le maggiori compagnie agrochimiche del mondo. La petizione globale è stata promossa da Pesticide Action Network (PAN), Friends of the Earth, SumOfUs e il Center for International Environmental Law (CIEL).
Un giro nei campi biologici e convenzionali di tutta Italia per verificare la presenza di sostanze chimiche derivanti dall’uso di pesticidi. Maria Grazia Mammuccini, di Federbio, presenta il progetto Cambia la Terra.
Condividiamo con i nostri lettori l’articolo comparso su Il Manifesto dal titolo “L’assist di Cingolani ai pesticidi respinto al mittente”: «Il ministro che dovrebbe indirizzare la transizione ecologica si schiera dalla parte di chi distrugge l’ambiente. Sconfitta in tribunale».
Era una buona occasione per un cambio di passo, per un messaggio di rispetto e tutela nei confronti dell’ambiente e della salute, ma la Svizzera ha votato in maggioranza no alla messa al bando dei pesticidi.
Il Movimento Marcia Stop Pesticidi rilancia la giornata senza chimica tossica per l’agricoltura, i terreni e il cibo e lo fa con il supporto di numerose associazioni e l’appello che la dottoressa Fiorella Belpoggi, direttrice dell’Istituto Ramazzini, rivolge ai cittadini affinché vogliano aderire.
«L’Iniziativa dei cittadini europei “Salviamo Api e Agricoltori” vuole diventare un catalizzatore per la trasformazione dell’agricoltura, verso un modello che si basa su principi agroecologici e che quindi promuove la biodiversità»: così i promotori. La sottoscrizione ha già raccolto centinaia di migliaia di firme ma occorrono numeri più elevati. Mobilitiamoci!
È uscito il rapporto di Legambiente che fa il punto sulla presenza di fitofarmaci negli alimenti. Il commento di Alberto Bencistà, presidente di Toscana Bio.
Indagini che hanno riguardato 4.775 punti di campionamento e 16.962 campioni; nelle acque superficiali sono stati trovati pesticidi nel 77,3% dei 1.980 punti di monitoraggio, in quelle sotterranee nel 32,2% dei 2.795 punti. Questi i dati del Rapporto Ispra sui contaminanti nelle acque.
Il dossier “Stop pesticidi”, elaborato da Legambiente in collaborazione con Alce Nero, rileva che risulta privo di residui di pesticidi solo il 52% dei campioni alimentari analizzati.
L’Italia perde due metri quadrati di suolo al secondo, sostituendolo con coperture artificiali; circa 16 ettari al giorno. A lanciare l’allarme, in occasione della giornata mondiale del suolo che si è celebrata il 5 dicembre, è FederBio analizzando i dati Ispra. E il Consorzio Compostatori aggiunge: «Occorrono duemila anni per rigenerare dieci centimetri di suolo».
Una vera e propria “strage a causa dei pesticidi” per cui sarebbero morte almeno 8 milioni di api. Per questo, con le ipotesi di reato di inquinamento ambientale e danneggiamento, alcune associazioni di apicoltori hanno depositato una denuncia contro ignoti presso la Procura della Repubblica. A darne notizia Greenpeace Italia.
La coalizione #CambiamoAgricoltura, di cui fanno parte decine di associazioni sul territorio nazionale, ha parole durissime sull’accordo di riforma della Pac, la Politica Agricoltura Comune: «Affossare il green Deal europeo attraverso una forte penalizzazione della natura e della lotta ai cambiamenti climatici nella riforma della Politica agricola comune: è quanto hanno concordato i tre maggiori gruppi politici» dice la coalizione.
Martedì 15 settembre è iniziato al Tribunale di Bolzano il processo per diffamazione intentato dall’Assessorato all’Agricoltura della Provincia Autonoma di Bolzano e da oltre un migliaio di agricoltori locali, verso due ambientalisti impegnati nella salvaguardia dell’ambiente, accusati di avere richiamato l’attenzione sull’eccessivo uso dei fitofarmaci nella melicoltura. L’Associazione Medici per l’Ambiente ISDE «stigmatizza e condanna l’uso delle azioni giudiziarie per tacitare chi solleva questo, come altri gravi problemi ambientali che coinvolgono la salute delle persone».
Dai dati dell’Annuario Ispra emerge il costante aumento della contaminazione di pesticidi nelle acque. Le riflessioni di Maria Grazia Mammuccini, presidente di Federbio.
L’8 settembre si è svolta a Bolzano una importante conferenza stampa per rendere di pubblico dominio un processo davvero peculiare che inizierà il 15 settembre presso il locale Tribunale contro due attivisti, “rei” di avere denunciato il massiccio impiego di pesticidi che si fa, in particolare nei meleti, nel territorio altoatesino e i conseguenti rischi per la salute e l’ambiente.