Attualità
21 gennaio: mobilitati anche tu contro il Ceta
Nelle piazze, sul web, sui social, via e-mail: ecco tutto quello che può fare ciascuno di noi per dire “Stop Ceta”.
Nelle piazze, sul web, sui social, via e-mail: ecco tutto quello che può fare ciascuno di noi per dire “Stop Ceta”.
L’Europarlamento impedisce il ricorso alla Corte di Giustizia Europea contro il CETA. Tanti anche gli italiani che hanno votato per il veto. Stop TTIP Italia: “Fatto grave e preoccupante. Mettiamo gli eurodeputati sotto pressione e chiediamo conto delle loro azioni”.
La mobilitazione contro i trattati internazionale che calpestano Stati e popoli prosegue e ora l’iniziativa è quella di chiedere direttamente agli europarlamentari italiani come voteranno sul CETA, facendo loro sentire la pressione dei cittadini.
La Campagna Stop TTIP e Ceta (di cui Terra Nuova fa parte) mobilita i cittadini sabato 5 novembre per opporsi agli accordi di libero scambio che derubano popoli e Stati della loro sovranità.
Il primo ministro canadese Trudeau a Bruxelles ha apposto la sua firma sotto il testo del CETA. Il colpo di coda, tanto temuto, è arrivato nonostante la coraggiosa opposizione della Vallonia, che è riuscita comunque a ottenere qualcosa malgrado l’assordante silenzio degli altri Paesi membri (Italia in primis). Ma non è ancora detta l’ultima parola.
Salta il vertice Europa-Canada e la Campagna Stop TTIP Italia pubblica il nuovo rapporto “ Butta quella pasta“: perché il CETA va fermato anche se il Belgio ci ripensa. Per questo Stop TTIP Italia conferma le iniziative del 5 novembre: “Non illudiamoci e non abbassiamo la guardia”
Il trattato che minaccia l’ambiente e il clima: le peggiori preoccupazioni della società civile vedono ancora una volta una drammatica conferma grazie alle rivelazioni ad opera di Greenpeace Olanda.
“Il TTIP è fallito”: così il Ministro dell’economia tedesco Sigmar Gabriel. Stop TTIP Italia commenta: “importante risultato, ma non abbassiamo la guardia. E prossimo Consiglio Europeo di Bratislava metta la parola fine su TTIP e CETA”.