Vai al contenuto della pagina

A piedi e in autostop nelle oasi d’Italia

homepage h2

Lei è una film-maker e lui un web-maker; sono Erika Pascucci e Andrea Biagioni. Insieme hanno percorso 3300 chilometri attraverso le oasi naturalistiche d’Italia raccogliendo articoli, foto e filmati. E ora pensano a un’esperienza analoga in Europa. Vi raccontiamo la loro avventura. 
Erika è una film-maker e insieme ad Andrea, web-maker, ha percorso nell’ottobre scorso tutta l’Italia visitando 17 oasi del Wwf ma anche riserve naturali, aree protette e riserve naturali. Hanno raccontato tutto sul sito www.stepbystop.it  e lo racconteremo ancora  con articoli, foto e filmati.
“Meta del viaggio era riuscire a visitare tutte le oasi scelte nei  16 giorni che avevamo a disposizione, toccando anche solo di passaggio tutte le regioni italiane e senza spendere nulla per gli spostamenti,per il dormire e per il mangiare” spiegano Erika e Andrea. “Gli unici mezzi che abbiamo preso sono stati tre aerei sponsorizzati dalla Palatino Viaggi: Roma Ciampino, Trieste Cagliari e per finire Cagliari Roma. In poche settimane abbiamo trovato strutture disponibili ad ospitarci, alberghi, B&B, agriturismi e perfino un castello; abbiamo ricevuto scarpe, zaini, sostitutivi pasto, telecamere. Molte persone si sono attivate per questo progetto che ha lo scopo di far conoscere il nostro ricchissimo territorio, esaltando le qualità di ogni regione, di ogni oasi e area visitata cercando di promuoverne qualche progetto. Contiamo di ripetere il prossimo anno questa fantastica esperienza in Europa”.
“Abbiamo visto che ogni oasi viene custodita con passione, dedizione, sacrificio e pochissimi fondi da persone che portano avanti progetti d’importanza universale e che devono essere assolutamente divulgati – continuano Erika e Andrea – Radio Città Futura ci ha seguiti in diretta telefonica durante tutto il nostro viaggio. Stepbystop è stata un esperienza unica, divertente piena di bellissimi incontri e,  grazie ai fortunati passaggi, ce l’abbiamo fatta. Abbiamo conosciuto gente straordinaria, intervistato una settantina di persone tra quelle che ci hanno dato un passaggio, oltre agli addetti delle oasi. Abbiamo visto luoghi meravigliosi e abbiamo girato tanto materiale che non appena montato cercheremo di diffondere al meglio.
Le regole le abbiamo fatte noi e su alcune, come quella di non prendere mezzi pubblici, siamo stati ferrei, anche se per questo motivo tre volte abbiamo dovuto cambiare il nostro percorso. Non ci siamo chiesti se in quel caso pur di vedere l’oasi sarebbe stato meglio cedere ad un mezzo pubblico, l’improvvisazione, l’alternativa è sempre stata così interessante. Abbiamo fatto un piano di spostamenti super ottimistico, non ci siamo resi conto, se non quando siamo partiti, cosa significhi fare tutti quei chilometri al giorno, in balìa di chi ci dava un passaggio, con lunghi tempi di attesa e stretti tempi di arrivo. Un budget era stato calcolato per qualsiasi imprevisto, non l’abbiamo quasi mai usato se non per qualche bottiglietta d’acqua quando la finivamo – in giro non ci sono fontanelle come a Roma – e se capitava per offrire qualcosa a chi ci dava un passaggio, ma quasi nessuno voleva e anzi insistevano sempre loro a farci prendere qualcosa. Le giornate cominciavano ad accorciarsi e tutto dipendeva da come e quando le persone ci davano i passaggi; se non fossimo riusciti ad arrivare alle tappe prefissate anche le successive rischiavano di saltare. Impossibile organizzare a tavolino tutti gli spostamenti, giusto “un canovaccio di base” il resto è stato improvvisazione, dove ci lasciavano le persone … è andata veramente bene. Ci sono state una serie di fatalità ed incontri “magici” che hanno quasi convinto Andrea pragmatico e razionale a credere nelle coincidenze. Alcune persone ci hanno aperto il loro cuore ospitandoci e ci hanno fatti entrare nel loro quotidiano, nella loro vita di tutti i giorni; mentre lavoravano e facevano le loro cose e in pochissimo tempo ci siamo scambiati momenti profondi saltando inutili fronzoli. Sono quattro le famiglie che ci sono rimaste nel cuore e che hanno deciso ognuna a suo modo di ritornare alla natura. Secondo loro è la chiave giusta per le generazioni che verranno. Si sono spostate dai grandi centri per stare a contatto con la terra, alcuni riscattando e trasformando le case dei loro avi. E’ stato bellissimo vedere le nuove generazioni accanto a quelle più anziane mandare avanti aziende agricole biologiche a conduzione familiare. Ci rende felici sapere che quei giovani stiano mettendo anima e corpo nell’azienda di famiglia, portando la loro energia giovane, “di rischio” innovativa. Le persone che lavorano nelle oasi ci hanno dato modo di conoscere tantissimo sulle sulla flora la fauna italiana. Ogni oasi ha le sue particolarità. C’è quella che si occupa di specie in via d’estinzione, chi della cura e del reinserimento di animali selvatici, chi di flora. Gli addetti che ci lavorano sono tutti meravigliosi, pratici, veri e amano quello che fanno. Sono  giovani biologi, veterinari, ornitologi simpaticissimi e molto in gamba. Abbiamo visto misurare e inanellare gli uccelli, osservato quelli che passavano per migrare. Abbiamo conosciuto pensionati volontari che lavorano accanto a giovani laureati dedicandosi con amore e pazienza a mandare avanti un oasi che salvaguardia un anfibio in via d’estinzione e che è anche diventata un fulcro indispensabile per molti uccelli di passaggio. Osservano per ore immobili il passaggio dei volatili. E’ bellissimo vederli non più ragazzini, lottare per qualcosa.Tutti gli addetti delle oasi prendono uno stipendio più simbolico che vero, rinunciano spesso alle vacanze perché non ci sarebbe nessuno a custodire l’area e molto spesso il compenso arriva anche in ritardo perché fa parte di fondi regionali Italiani o Europei e sappiamo le cose come vanno quando si tratta di bandi e concorsi. Quindi le persone che abbiamo incontrato finora trovano risorse, forme di autofinanziamento contando sulle loro forze e non si scoraggiano mai. Oltre alle visite e alle uscite didattiche c’è chi crea B&B, chi offre lezioni di equitazione, chi coltivazione biologica, campus naturalistici per ragazzi. L’oasi per loro è una scelta di vita. Per filmare gli animali bisognerebbe stare almeno tre giorni per ogni oasi, ma non era questo il tipo di viaggio …  stavolta ci accontentiamo così. Anche Andrea riprende il più possibile, abbiamo due telecamere molto buone per essere così piccole e leggere. Nei posti che abbiamo visto, specialmente le riserve non custodite, la natura impone la sua forza, io e Andrea qualche volta ci siamo sentiti  degli intrusi quando passavamo. In alcuni punti da molto tempo non mettevano piede esseri umani e la natura giustamente si era riappropriata di tutto lo spazio. Abbiamo visto molte specie di bellissimi uccelli,  alberi secolari, insetti particolari. Ci è voluto un po’ a riabituarci alle cattive abitudini come smog, traffico e vita al chiuso. Abbiamo vissuto albe e tramonti fantastici, una luna piena più bella di quella dei cartoni animati. Siamo ancora storditi e felici da tutte le storie delle persone che abbiamo conosciuto e ci hanno dato un passaggio e dalle cose che abbiamo imparato sugli animali, le piante, i luoghi. Senza pensarci abbiamo praticato l’esercizio del silenzio perché dovevamo risparmiare energie per camminare.  Ci siamo rigenerati, nel viaggio eravamo più attenti, più desti, già solo per il semplice fatto che aspettavamo, guardavamo, osservavamo; avevamo dei ritmi serrati da rispettare per arrivare ma non è quella fretta che ci assale nella vita di tutti i giorni. Ogni giorno è stato intenso diversamente in questa nostra avventura, non vedevamo l’ora di svegliarci per vedere cosa ci sarebbe accaduto. Anche se avevamo tanto sonno. Ci piacerebbe ripetere un’esperienza simile in Europa ma prendendoci molto più tempo”.
 ©Riproduzione riservata

Leggi anche

Per eseguire una ricerca inserire almeno 3 caratteri

Il tuo account

Se sei abbonato/a alla rivista Terra Nuova, effettua il log-in con le credenziali del tuo account su www.terranuovalibri.it per accedere ai tuoi contenuti riservati.

Se vuoi creare un account gratuito o sottoscrivere un abbonamento, vai su www.terranuovalibri.it.
Subito per te offerte e vantaggi esclusivi per il tuo sostegno all'informazione indipendente!