Proponiamo un intervento della nostra lettrice, Laura Pescatori, attivista vegan da anni e autrice del libro “Animalando”.
Per chi come me è vegan da molti anni ricoderà bene che era difficilissimo se non quasi impossibile trovare un posto ove mangiare fornito di un’alternativa vegan, nemmeno nei supermercati più attrezzati si trovava granch’è.
Oggi ovunque ti trovi ed in qualsiasi posto tu ti ferma per un pasto od una spesa troverai sicuramente un’alternativa vegan. Una moda che ha portato le grandi multinazionali ad accogliere come bella fetta di mercato questa scelta di vita che non si limita alla pura dieta alimentare ma è una vera e propria filosofia – di vita – etica.
Anche il grande colosso americano non si è fatto sfuggire l’occasione di accattivarsi ulteriori clienti; infatti a breve proporrà nel suo “menù” anche un’alternativa vegan. Sto parlando del futurista panino Mc Vegan, pubblicizzato da Mc Donald’s, uno dei maggiori fast food al mondo, emblema del capitalismo e con tentacoli in ogni dove nella nostra società.
Ricordiamo che questa grande catena di fast-food non vanta un benevolo curriculum, anzi; è stato accusato di sfruttamento dei lavoratori, oppressione delle comunità locali, oltre che di distruzione ambientale, spreco di risorse e fame nel mondo.
Limitandoci a guardare pubblicità, volantini, menù e per i più coraggiosi le loro guide nutrizionali troveremo infatti che mangiare da Mc Donald’s è utile e nutriente (a detta loro).
Poco importa se omettono di evidenziare che la loro proposta alimentare (incluso il Mc Vegan) ha un elevato contenuto di grassi e zuccheri, decisamente scarso invece il contenuto in fibre, vitamine e minerali. Ad esempio la “lattuga” che troviamo all’interno del panino pare venga trattata con innumerevoli additivi chimici.
Tutti noi abbiamo un grande potere nei confronti delle multinazionali, possiamo scegliere; per effettuare un deciso e netto cambiamento è indispensabile cominciare a pensare in che modo si vive e come agire di conseguenza.
Scegliendo di consumare un pasto (anche se vegan) in uno di questi innumerevoli fast-food nel mondo contribuiamo a finanziare una grande lobby capitalistica che se ne infischia dell’etica ma pensa propriamente al profitto, diveniamo indirettamente complici di una macchina distruttiva.
La cultura del fast food e dell’hamburger ha il solo obbiettivo di renderci potenziali consumatori, di etico e salutista non c’è proprio nulla: ogni anno è complice dell’uccisione di milioni di animali, disbosca foreste pluviali per l’allevamento di bovini e il metano emesso da questi animali è una delle maggiori cause del surriscaldamento globale.
Decidendo di fare una scelta consapevole rimandiamo al mittente queste trovate commerciali – inopportune e destabilizzanti in generale. Non è certamente evitando di consumare i nostri pasti in questo fast-food che cambieremo la nostra situazione ambientale ma per lo meno contribuiremo ad un piccolo tassello per lo sviluppo del cambiamento; ci farà anche bene alla salute e non diventeremo complici dell’orrore.