Ci possiamo fidare dell'energia verde?
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Un paio di anni fa pubblicizzavate largamente e con entusiasmo un nuovo gestore per l’energia elettrica chiamato La 220 dicendo che l’energia proveniva solo da fonti rinnovabili.
Io ci ho creduto, perché solitamente mi fido di quello che dite nella vostro rivista, che apprezzo molto, e ho lasciato l’ENEL per fornirmi dal nuovo gestore.
Ho avuto però un’esperienza poco piacevole.
Poi facendo io il contadino biologico e avendo una bella famiglia ho richiesto al mio comune l’ammissione al regime di compensazione per la fornitura di energia elettrica secondo il decreto interministeriale 28-10-2007 e decreto legge n. 185/08 che permette di avere una tariffa agevolata.
Mi è stata regolarmente accettata a decorrere dal maggio 2009 ma Green Network non sente ragioni dicendomi che è competenza di ENEL Distribuzione. Enel mi dice che devo vedermela con Green Network.
So di altri che stanno con ENEL che hanno avuto regolarmente lo sconto. Visto tutto ciò ho cercato di informarmi un po’ su internet e ho trovato che c’è di mezzo una mezza truffa e per di più non è vero che l’energia arriva da fonti rinnovabili, anzi sembra che arrivi anche dal nucleare francese.
Penso che a questo punto tornerò con ENEL. Scrivo a voi perché non ho più letto niente di La 220 su Terra Nuova e penso sia il caso di dare chiarimenti.
Grazie,
Guna da Camporotondo
Risponde il nostro collaboratore Roy Virgilio.
Purtroppo la questione di “La 220” ha toccato molte persone sensibili al tema che come pionieri si erano buttate a capofitto (me incluso!). Brevemente si può dire che la società, che all’inizio stava lavorando in modo serio, è incappata in diverse questioni che l’anno portata ad essere acquisita dalla società “Green Network”. Il problema non è tanto che quest’ultima società faccia affari sia nel “mondo fossile” che in quello rinnovabile, ma piuttosto che le informazioni e dichiarazioni effettuate sul sito e nei documenti ufficiali sembrano non dare garanzie sul ricorso concreto alle fonti rinnovabili.
Da un lato c’è da comprendere che oggi viviamo un periodo di conversione dove la pressoché totalità dei fornitori elettrici non gestisce esclusivamente contratti da fonte rinnovabile per svariate ragioni di tipo economico. Ma è necessario capire dove queste aziende effettuano i nuovi investimenti, così che l’utente finale possa supportare chi si butta nelle rinnovabili e sostenere quindi l’espansione di quest’ultime utilizzando nel contempo energia pulita, che deve essere garantita da una produzione reale. Si toglie a chi ancora investe nel fossile e si foraggia la nascita di nuovi impianti rinnovabili.
Concretamente le migliori realtà odierne, per quanto sono riuscito a sapere, sono quella di Lifegate tramite Edison energia e AGSM Verona, entrambe certificate RECS e con impianti di proprietà. Anche Enel propone un contratto totalmente da rinnovabili. Personalmente passerò presto al contratto con Lifegate che aggiunge, alla certificazione da provenienza rinnovabile, la piantumazione e conservazione boschiva di zone italiane ed estere. La soluzione migliore in assoluto rimane, comunque, quella di autoprodursi l’energia, creandosi un proprio impianto o partecipando alle sempre più numerose iniziative di impianti collettivi che abbassano l’investimento del singolo e ottengono prezzi per kW minori con impianti professionali e duraturi. E migliorano anche la nostra vita sociale!
Roy Virgilio – energeticambiente.it