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Detersivi ecologici

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Ho comperato e letto il mensile di giugno 2012 e vi ringrazio per l’interessamento dimostrato. Vorrei però farvi notare che non è stato affrontato l’argomento anche dall’angolazione che segnalavo/lamentavo…
… non s’è parlato della «puzza» infernale di quei prodotti!
Non mi fraintenda, è chiaro che calco di proposito e in senso ironico il termine ben sapendo che la problematica ha nomi chimici ben precisi. Molta gente non percepisce affatto la presenza di questi «acidi» che da non più di tre anni (ne sono sicura) sono stati introdotti nel convenzionale! Il mio uomo è un «naso» (esperto enologo ecc.) e mi dice di essere seriamente preoccupato per questo mostro e la sua potenza: sta contaminando tutto e anche per contatto indiretto, per cui non basta non comprare il convenzionale! Io e tanta altra gente percepiamo la repulsione e il disgusto verso queste sostanze, pur non essendo molto sensibili di naso; mi chiedo come mai la massa non si accorga di niente. Una massa drogata dal consumismo e dalla dea televisione e disposta a divorare tutto ciò che le venga messo davanti al loro muso.
Io mi alimento con prodotti biologici da oltre quarant’anni, da quando cioè in Italia nessuno o quasi sapeva minimamente cosa fosse il bio: mio padre nella sua azienda agricola lo praticava dagli anni del dopoguerra, fra l’ilarità e lo scherno di tutti. Che tristezza… Elena
Risponde Nadia Tadioli, co-autrice dello Speciale ecodetersivi, Terra Nuova di giugno 2012.
Cara Elena, se non ho parlato delle profumazioni dei detersivi è perché non sono emersi elementi sufficientemente preoccupanti: la detergenza bio usa in genere oli essenziali, altri usano profumi sintetici, verificando però che non ci siano ftalati, composti organici alogenati, muschi sintetici o sostanze con frasi di rischio della serie cancerogena o mutagena.
Nel nostro scambio di email e telefonate mi hai scritto che il tuo compagno è allergico alla cumarina. E in effetti il Coumarin è indicato dalla Unione europea come uno dei 26 allergeni del profumo e obbliga i produttori di quei detersivi o cosmetici che li contengono a riportarli in etichetta, perché gli allergici ne stiano alla larga. Il primo passo per voi è quindi scegliere quei prodotti che non hanno allergeni nel profumo, o meglio ancora senza nessuna profumazione.
Il tuo compagno essendo un «naso» riconosce probabilmente il coumarin dall’odore, che naturalmente gli risulta molto sgradevole perché lo riconosce come nocivo per la sua salute. La cumarina però è una sostanza naturale, o meglio una famiglia di sostanze, presente in molte piante: il trifoglio dolce, l’ippocastano, l’angelica, la pilosella, il bergamotto. E come spiega Daniele Minciocchi nell’articolo: «il bergaptene (una delle cumarine del bergamotto) è riconosciuto da anni come un precursore dei tumori della pelle». Naturalmente è questione di quantità: poche gocce di olio essenziale di bergamotto non sono dannose, se non per gli allergici. Alcune cumarine hanno anche delle proprietà curative, specie per la circolazione, ma altre interferiscono con la coagulazione del sangue.
Non sono un medico, ma forse il sanguinamento dal naso che il tuo amico lamenta può dipendere da questo. Oltre a scegliere prodotti senza profumazione, forse sarebbe anche il caso di verificare che le piante del suo giardino, visto che vive immerso nella natura, non contengano un’alta dose di cumarina.
Spero di esserti stata utile.

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