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Elisa, Filippo e il loro nido green

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Elisa Capuzzo ha acquistato insieme al compagno Filippo una casa rurale il cui costo era accessibile e la sta ristrutturando con attenzione all’ambiente, alla salubrità e al risparmio. E’ la stessa Elisa che ha deciso di farci dono dei suoi preziosi consigli.
“Ed eccoci qua, noi, Elisa e Filippo, a raccontarvi della nostra casa e del nostro piccolo mondo fatto di cose semplici dal sapore di una volta. Come tutti le giovani coppie anche noi si è cercato di costruirsi il proprio nido, con fatica e dedizione, come fa la femmina della gazza. La nostra è una casa rurale, acquistata perché a portata di tasche ma con molti cavilli da snodare. Si è partiti nel 2009 e l’opera non è ancora completa, nonostante noi si abbia scelto di abitarci e di far le cose, un po’ per volta.  Il consiglio che posso dare, ai giovani lavoratori come noi che decidano di imbattersi, con i tempi che corrono, nell’acquisto di un immobile è questo; chiedere ed informarsi, perché, come si dice da noi: “Domandon non l’è mai n’dà in preson”. Quando si iniziano le opere di ristrutturazione di un vecchio fabbricato è bene sì fidarsi delle parole dei tecnici ma chiedere qualche consiglio ai vecchi nonni manovali in pensione risulta essere la ciliegina sulla torta nella presa di decisioni consapevoli. Inoltre, è bene acquistare riviste, leggerle, così da non trovarsi spiazzati quando si và a colloquio con le varie imprese per la scelta dei materiali e la discussione sui costi delle opere.Fatto ciò, si è già a cavallo dell’opera. Noi, ad esempio, si è scelto un termo impianto a legna per l’acqua sanitaria ed il riscaldamento interno, il pavimento di legno  per la diffusione e dispersione facilitata del calore, ristrutturato homemade, perché ci si riesce, volendo. E poi, perché sprecare in quelle belle, costose pareti d’arredo fatte di pietra sintetica, quando, recuperando il materiale ben pulito del tetto a vista si può avere una parete di pietra viva che ricorda il calore della casa di un tempo, oltre ad essere un ottimo isolante?  Il nostro orto a gestione familiare ci fornisce, in maniera stagionale, tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Basta anche un fazzoletto di terra su di un balcone, non serve molto. L’unico ingrediente che serve è la pazienza mista alla perseveranza. Troverete sicuramente moltissime ricette on-line, come quella del sapone e dei vari detergenti che anche noi produciamo, ma questa, di sicuro, non la trovate: con le piante aromatiche, estratte in idro-alcohol, si ottiene un ottimo sovente naturale per l’unto delle pentole, dove, da abrasivo, per lo sporco più ostinato, esiste la cenere cotta, ricavata dalla produzione della “lisciva”, anch’essa usata come detersivo per piatti, bucato e pavimenti. Per la manutenzione delle ortive e l’ottenimento di una buona rendita noi si stalla la pollima e lo sterco delle capre e dell’asina che alleviamo. Sicuramente non è un lavoro pulito ma, come si dice, “ Se bene vuol apparire, un poco deve soffrire”. La frutta in eccesso noi la si conserva con la composta di melacotogna, così come la verdura sott’olio e sott’aceto. D’estate poi, girando per campi, si possono raccogliere un sacco di piante dimenticate, sia di natura erbacea che da frutto, ottime da consumarsi fresche o essiccate, come condimento per altre preparazioni. Io posso contare in una laurea che mi garantisce parte della conoscenza utile in questi preparati ma, per chi ne avesse bisogno, sono pronta a dispensare consigli bibliografici in cui andare reperire risposte ed informazioni sull’argomento”.

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