Evelin Heuschreck è in Nicaragua e da là ci racconta il suo lungo viaggio in bicicletta intorno al mondo insieme al suo compagno. Un susseguirsi di luoghi, di emozioni e di scoperte. Ecco il suo racconto.
Sono Evelin di Bolzano e vi scrivo dal Nicaragua. Alcune settimane fa ho ricevuto una email di mia madre che, tutta emozionata, mi annunciava che mio cugino aveva trovato una foto di me e del mio compagno Aitor nella vostra rivista. Ovviamente super incuriosita, ho contattato la redazione e ho scoperto che si trattava di un articolo sull´ecoturismo, con un paragrafo dedicato ai viaggiatori in bici e alla rete di ospitalitá gratuita Warmshowers. E cosí, ho pensato di scrivervi la nostra storia.
Aitor, basco-catalano, nel febbraio 2009 ha deciso di lasciare la vita “normale”, la routine e la sicurezza per inseguire un suo grande sogno: fare il giro del mondo in bicicletta. E´ partito dal Cairo accompagnato dal suo amico Iñigo ed insieme sono arrivati fino a Bangkok dopo aver attraversato il Medio Oriente, l´Asia Centrale (catene montuose del Pamir, Karakorum e Himalaya) ed il Sudest Asiatico. Da Bangkok ha pedalato per un altro anno da solo, attravesando Thailandia, Malesia, Indonesia, Nuova Zelanda e parte d´Australia. Nel gennaio 2010, in un sonnolento paesino cambogiano di nome Kratie, ci siamo conosciuti in un ristorante. Ed io, dopo vari anni vissuti da viaggiatrice con lo zaino in spalla, nonostante la mia inesperienza nei viaggi in bici ho deciso di unirmi al suo viaggio a Darwin, Australia. Dopo aver pedalato lungo la desolata costa occidentale fino a Perth, abbiamo attraversato Vietnam, Cina, Tibet Orientale, Mongolia, Corea del Sud e Giappone. Volati ad Anchorage, Alaska, siamo partiti in direzione Argentina e al momento siamo in Nicaragua. In tutto, piú di 5 anni on the road e 60.000 km pedalati.
Concordo pienamente quando scrivete che viaggiare in bici é un privilegio. La bici é un mezzo silenzioso, ecologico, economico, lento, che ti permette di vivere esperienze che non succederebbero mai in un viaggio in autobus o in macchina – veicoli che ti isolano dal mondo circostante e che ti portano dal punto A al punto B, perdendoti tutto ció che sta nel mezzo. Ma soprattutto, la bici ti avvicina alle persone di tutte le culture ed alla loro vita quotidiana. E ti mostra che il mondo, lí fuori, é fatto soprattutto di gente buona. Sono innumerevoli le esperienze che potrei descrivere! Per non parlare dell´intenso contatto con la natura: boschi immensi, deserti, grandi montagne, spiagge deserte, animali selvaggi…le nostre giornate preferite sono quelle in cui accampiamo in piena ed incontaminata natura, osservando il cielo tempestato di stelle ed ascoltando i rumori degli animali. Facciamo una vita molto semplice: dormiamo quasi sempre in tenda, cuciniamo col nostro fornelletto e compriamo solo le cose strettamente necessarie. Le nostre giornate ruotano intorno ai bisogni primordiali: acqua, cibo ed un rifugio sicuro per la notte. Per noi, una vita meravigliosa! Non possediamo nulla ma siamo padroni della cosa secondo noi piú preziosa della vita: il tempo! Quello che passa e non torna mai piú…
Vi scrivo per incoraggiare le persone ad inseguire i propri sogni, qualsiasi essi siano! Il nostro motto é “If you can dream it, you can do it”.
Se a qualcuno dei Vostri lettori interessa la nostra storia o se ha domande o curiositá sul viaggiare in bici, puó visitare il blog
www.cyclotherapy.blogspot.com e scriverci oppure cercarci in Facebook come cyclotherapy.
Concludo con una frase di uno dei miei scrittori preferiti, Tiziano Terzani: “A volte bisogna rischiar, fare altre cose. Occorre rinunziare ad alcune garanzie perché sono anche delle condizioni”.