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Giulia, la pasticceria naturale nel cuore

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La lettrice Giulia De Lorenzi ci ha donato questo spaccato della sua esperienza e delle sue aspirazioni e noi lo condividiamo con tutti coloro che ci seguono, augurando a Giulia di poter realizzare il suo sogno seguendo la sua aspirazione, la pasticceria naturale.
Mi presento: sono Giulia De Lorenzi, una donna di 30 anni che da sempre cerca, con consapevolezza e fermezza, di solcare mari e vie quasi sempre impervi.
Ho frequentato l’Università di Architettura di Venezia con splendidi risultati, ma con non poche delusioni. I primi tre anni furono indimenticabili: il mio entusiasmo cresceva a dismisura ad ogni corso che affrontavo e superavo, tanto da proseguire la specialistica nello stesso ateneo. E qui l’inaspettata delusione: un susseguirsi di corsi in tutto simili a quelli già affrontati, una totale noncuranza dei docenti nei confronti degli studenti desiderosi di apprendere. La passione per la disciplina non era più tangibile e nemmeno cercandola con un lanternino se ne scorgeva la sagoma.Mi ritrovai a proseguire il mio percorso di studi più per un senso del dovere, che per interesse della materia. Ma, con la mia testardaggine e determinazione, ho portato a termine il percorso intrapreso. Consapevole, altresì, che non avrei mai trasformato l’architettura in una professione.Allora qual era il lavoro che mi avrebbe fatto battere il cuore tutta la vita, quello per cui ogni sacrificio è solo un passaggio, quello per cui ogni conquista è come un tesoro inestimabile, quello per cui vale la pena non smettere mai d’imparare?Il pasticcere. Per me il pasticcere è come un alchimista. Da semplici ingredienti ricava straordinarie leccornie, deliziose golosità ed incantevoli scrigni di dolcezza. Un incanto!Vi chiederete perché non averlo capito prima! Ho sempre avuto la passione per la pasticceria e per la cucina in genere. Penso siano delle missioni: toccare con le proprie mani delle materie prime per ottenere preziosi tesori per il palato, è come donare una parte di sé al commensale. Ma quando ero più giovane mai avrei creduto che questa passione fosse così forte e soprattutto concretizzabile.Decisi di frequentare il miglior corso professionale per pasticcere: quello presso CastAlimenti a Brescia. Furono mesi intensi, sotto ogni aspetto.Il mio modo di agire non viene compreso dalla maggior parte delle persone; e questo fa sì che, il più delle volte, io venga criticata, giudicata, ostacolata. Ma a lungo termine la mia rivincita arriva. Perché c’è qualcuno che si ravvede, perché i miei principi vincono sulla banalità della consuetudine, perché il mio rigore batte la superficialità (per la cronaca: mi viene detto che io vivo in un paese chiamato “Rigor-land”!).Così in ogni situazione che affronto, questa battaglia emerge preponderante. Il bello è che ogni volta io ne esco più forte, consapevole, cosciente delle mie potenzialità e della mia esperienza.Un percorso ricco di ostacoli ma sconvolgentemente pieno di vita!Ma dopo l’istruzione è necessaria la pratica. Fortunatamente trovai presto lavoro presso una pasticceria di Venezia, dove rimasi fino a quando mi trasferii a Pordenone.Com’era ovvio che succedesse, trovare un altro laboratorio che mi accogliesse non era semplice. E i mesi senza praticare il mio lavoro passavano inesorabili.C’era sempre qualcosa che faceva corrucciare le mie sopracciglia, abbassare la mia testa ed incurvare le mie spalle: il non poter lavorare come pasticcere. Ho cercato ovunque, ho provato altre vie, ho addirittura firmato un contratto presso una grossa azienda di livello industriale. Scoprendo poi, che, oltre ad imporre ai dipendenti ritmi di lavoro estenuanti, i prodotti che uscivano da quella realtà non erano altro che insana artificialità. Nulla di ciò che veniva messo sulle tavole dei clienti aveva traccia di ingredienti deducibili da materie prime naturali; tutto era artificiale. Dopo 21 giorni di lavoro decisi di andarmene, pretendendo di parlare con il titolare. Credo fermamente che dalla comunicazione possa nascere solo qualcosa di buono: è come se ci fosse una continua evoluzione nell’animo dell’uomo, se si instaura un rapporto di comunicazione reciproca.Gli ho letteralmente vomitato addosso addosso le mie opinioni ed, incredibilmente, ho raccolto soddisfazioni.In ambito di alimentazione, credo fermamente nella scelta accurata e oculata delle materie prime: prediligendo farine integrali, frutta di stagione, uova esclusivamente biologiche; utilizzando zucchero integrale e, dove possibile, sostituendolo con altri tipi di dolcificanti naturali; cercando di ponderare anche gli abbinamenti tra gli alimenti. Inoltre, cerco di reinterpretare i dolci tradizionali per trasformarli in qualcosa di più salutare, senza trascurare la golosità. Queste accortezze, continue ricerche, ed esperimenti avvengono sia in ambito pasticceria che nella vita di tutti i giorni. Perciò come potrei accettare l’esatto contrario? Non sarei coerente né sincera. Ho fatto una scelta: i miei valori prima di tutto, altrimenti mi sentirei “venduta”.Ero punto e a capo. Voi credete che mi sia persa d’animo?Neanche per idea! Ho studiato, sperimentato, avuto assaggiatori, clienti occasionali, qualche fallimento e tante vittorie. Inoltre mi sono letteralmente offerta al prossimo. Detta così suona male, ma ora vi spiego.Ho bussato alla porta della canonica della mia nuova parrocchia offrendo il mio aiuto, ove servisse.Da quel gesto ne ho ricavato:- un laboratorio di pasticceria in cui insegnare, ogni pomeriggio, qualcosa di sfizioso ai bambini del Grest;- una cena per 250 persone gestendo logisticamente una squadra di 15 ragazzi che mi hanno aiutato a preparare tutte le portate;- un ruolo di vice capo-campo del campeggio che si è svolto in montagna alla presenza di 70 bambini e di un bel gruppo di animatori, per un totale di 105 persone.Tutte queste esperienze sono tesori inestimabili. Anche se mettono in discussione ciò che sono, perché, in un modo o nell’altro, devo sempre lottare per far comprendere la mia visione del mondo.Ma come ho detto in precedenza: anche una sola piccola scheggia nel mondo superficiale altrui, è una conquista inestimabile. Ve l’ho detto: il lungo termine gioca a mio favore, basta avere il coraggio e la tenacia per persistere!È come se aggiungessi un altro strato alla torta che col tempo sto componendo. Augurandomi, forse, di non terminarla mai…perché è così gratificante imparare sempre qualcosa di nuovo!L’unico problema è che questa torta sta diventando troppo grande per essere conservare nel mio congelatore di casa. Avrei bisogno di quegli efficientissimi abbattitori presenti nei laboratori di pasticceria. In parole povere: vorrei poter fare il lavoro per cui mi sono impegnata, che ho scelto per vocazione e che mi fa battere il cuore.Mi rendo conto che non è una questione così semplice da risolvere, a meno che io non decida di aprire una mia attività di pasticceria. Questo un giorno avverrà, ma non ora: i tempi non sono maturi.Sono desiderosa di imparare, credo fermamente nei miei valori e non sono un pesce destinato a morire per mancanza d’acqua; perché c’è qualcuno che lotta come me contro la visione diffusa e globalizzante delle persone; perché credo di poter essere una voce che qualcuno ascolterà, e credo anche di poter lasciare una dolce scia profumata nell’ottica di molti.

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