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L’asilo senza pannolino compie un anno

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All’asilo nido “L’Emilio” i bambini imparano a smettere il pannolino, infatti l’esperienza si chiama proprio “nido senza pannolino”. Ora però il nido per settembre si ritrova senza “volontari” per sperimentare. Diamogli una mano, non lasciamo che questo patrimonio di conoscenze si disperda.
L’esperienza dell’asilo nido L’Emilio è partita al parco della Madonnetta di Roma e TerraNuova l’ha sostenuta da subito. TerraNuova ha anche pubblicato il volume “Senza pannolino”, un’ottima guida per chi volesse liberarsi molto presto dei pannolini per neonati.
Ora gli organizzatori fanno un bilancio del primo anno di attività.
Anche quest’anno gli iscritti ci sono, ma mancano “volontari” per sperimentare il progetto dell’abbandono nel pannolino.
“Qualche giorno fa a scuola è passata Brì. E’ venuta a trovarci perché le vacanze sono lunghe e le mancavamo un po’! Questa visita ha dato il via ad un piccolo bilancio sul primo anno del nostro ambizioso progetto “ Al nido senza pannolino“. I piccoli spannolinati dalla nascita alla fine erano due, Sabrina (per gli amici Brì) e il nostro Pepe Lucho, a tutti noto come Pepito.
Pepe non ha utilizzato pannolini dalla nascita (salvo situazioni d’emergenza) e Sabrina ha utilizzato i lavabili fino ai 5 mesi e mezzo; entrambi hanno smesso di avere “incidenti” diurni prima di tagliare il traguardo dei diciotto mesi. Ma questo non ci ha stupito molto, la cosa per noi sorprendente è stata la reazione degli altri bimbi.
Tutti hanno iniziato a mostrare curiosità nei confronti del vasino già intorno all’anno e due di loro hanno iniziato ad utilizzarlo correttamente poco dopo. Pur avendo il pannolino ogni volta che vedevano i due spannolinati sul trono chiedevano di andare anche loro e una volta posizionate facevano pipì.
Certo i loro pannolini erano comunque bagnati, ma hanno iniziato a prendere confidenza con tutta la faccenda. Una di loro ha smesso di venire a scuola a giugno (mese nel quale compiva 18 mesi) e, anche se a scuola ancora si bagnava spesso, la mamma ci ha detto che invece a casa con lei riusciva a rimanere asciutta (ma ad esempio a casa con la nonna o con il papà ancora si bagnava, probabilmente perché con la mamma aveva stabilito una comunicazione più efficace sotto questo aspetto). L’altra bambina ha 20 mesi e sta attraversando lo stesso passaggio. A quanto pare le buone pratiche sanno essere contagiose, ma purtroppo non lo sono abbastanza…Non ci sono iscritti spannolinati per settembre ma “L’Emilio” rinnova l’invito a tutti i genitori che si vogliano cimentare nella meravigliosa avventura delsenza pannolino. E non solo per iscrivere i bimbi al nido, ma anche per in-formazione, confronto, incontri pratici e osservazioni da fare insieme. Vivere senza pannolino è possibile e può contribuire al ben-essere dei bambini, può aiutare i piccoli ad instaurare una comunicazione più profondo con gli adulti che se ne prendono cura e contribuisce a salvaguardare la salute del pianeta. Senza contare il risparmio di denaro, che purtroppo al momento è un fattore pressante per la maggioranza di noi. Io credo che sia ormai tempo di tornare un po’ all’essenziale, di rimettere in moto saperi antichi, di ri-trovare la gioia delle cose semplici. La situazione economica e lo stato di degrado ambientale e sociale che viviamo sono chiari segnali che c’è bisogno di cambiare qualcosa. Di smetterla di consumare senza assaporare, di guardare senza vedere, di sentire senza ascoltare. Credo che sia un momento importante, in cui tutti dovremmo rallentare, ragionare e iniziare a fare tanti piccoli gesti per iniziare a remare contro corrente. Anche smettere di usare i pannolini può avere il suo peso. E sarebbe ora di bandire anche assorbenti e tamponi. Ma di questo, mie care donne, vi parlerò nel prossimo post. Per ora vi dico solo che l’alternativa c’è e si chiama coppetta mestruale. A presto!!!”

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