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L’università della Natura

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“Imparando dalla formica come dalla pioggia, possiamo di nuovo danzare insieme agli altri mondi la danza della bellezza” dice Margaretha Colored Wings Doderer. Una lettera di una nostra lettrice, ideale per una riflessione di inzio anno.
La natura è la nostra più grande insegnante, dicono gli anziani, ed è l’espressione dell’infinito: ci dà la possibilità di leggere le forze che regnano il nostro mondo. Conoscere le leggi dell’energia è cruciale per tutti coloro che vogliano vivere una vita felice, sana e armonica. La lettura della natura per muoversi in allineamento con le sacre leggi è stata fin dall’inizio l’impegno degli sciamani. Imparare dagli sciamani e dai loro insegnamenti è possibile: viviamo in un momento storico particolare, mai prima di oggi è stato possibile aderire a delle scuole mistiche come “persona normale”. Oggi questo è possibile. Gli anziani hanno aperto le porte e hanno reso accessibile questi insegnamenti. Se seguiamo un sentiero con delle radici profonde abbiamo gli “attrezzi” per crescere in un modo armonioso e sicuro. Ma la fonte della loro conoscenza è da sempre stata generosa con noi ed è anche oggi alla portata della nostra mano: la natura stessa. Se noi abbiamo il mondo delle piante, dei minerali e degli animali dentro di noi, se noi siamo, grazie al nostro libero arbitrio, i determinatori su questa terra, allora abbiamo nella memoria delle nostre cellule la conoscenza per saper crescere verso la luce come i fiori, per portare i frutti come l’albero, per tenere e trasformare l’energia come i minerali, di camminare in equilibrio ed essere ricettivi per ciò che accade intorno a noi come fanno gli animali… e possiamo decidere di vivere in ogni momento l’energia appropriata alla situazione che stiamo affrontando: vogliamo essere leggeri come un uccello e cantare la canzone della gioia? O vogliamo oggi nasconderci sotto una pietra grande ed ascoltare il battito della terra come il serpente? Ci sentiamo ogni tanto come una lepre che ha paura di tutto e sa scappare facendo giri pazzeschi o vogliamo usare la capacità del gufo per vedere anche negli angoli più disgustosi del nostro passato per portare alla luce doni nascosti?
Vogliamo imparare dall’orca, che – per mangiare la “foca” – lascia le acque conosciute e profonde e osa andare oltre, nelle acque basse e pericolose per cacciare la preda nel suo ambiente? Vogliamo imparare dal lupo come rimanere fedeli al nostro sentiero e non perderci tra le mille cose che facciamo tutti giorni? Vogliamo imparare dalla lontra a cacciare veloce per poi avere tanto tempo per godere il sole in compagnia degli amici e di giocare con essi? Gli insegnamenti della natura sono infiniti come l’infinito stesso. Imparare con i nostri tempi senza seguire un piano di studio, pagare una scuola o viaggiare ore. Tutto questo è stato possibile in passato. E oggi ci rendiamo di nuovo conto che non siamo extraterrestri che vivono separati dagli altri abitanti della terra o dalle piante, ma condividiamo insieme un pianeta vivente e che noi, gli umani, siamo gli unici esseri su questa terra che hanno la capacità di scegliere se essere connessi o … sconnessi. Siamo stati come cellule malate per tanto tempo e abbiamo quasi rovinato la terra. Ma adesso stiamo risvegliandoci e con un po’ di umiltà, imparando dalla formica come dalla pioggia, possiamo di nuovo danzare insieme agli altri mondi la danza della bellezza. In questo senso il libero arbitrio non è una maledizione, ma un dono: usiamolo! In questa prima lettera condivido con voi gli insegnamenti della neve, che vuole essere solo uno stimolo per diventare diplomati della università più grande del mondo: il bosco dietro casa. Buon divertimento!
L’insegnamento dell’inverno
Fuori fa freddo e dentro casa ci troviamo davanti al camino. Bruciamo la legna, che abbiamo raccolto durante l’anno. Il fuoco ci aiuta a trasformare il vissuto in conoscenza. Quale conoscenza abbiamo accumulato durante l’anno? Siamo felici che l’anno sia finito? Abbiamo usato la colpa e il biasimo per non essere creativi? Abbiamo accettato la vergogna come emozione prevalente? Ci ha portato alla vita mediocre la nostra paura dell’ignoto? Abbiamo bruciato “la legna” raccolta in un anno con la nostra rabbia e siamo allora isolati e incapaci di comunicare sia con noi che con gli altri? Stiamo quindi davanti al camino in depressione, senza un sogno che ci connette con una vita che vale la pena di essere vissuta? Con chi stiamo davanti al camino? Vogliamo solo scappare? Ci sentiamo intrappolati quando la neve rende difficile perdersi nell’illusione di una vita che in verità è solo sopravvivenza, con la consolazione di un consumo che ci rende schiavi delle banche e di un lavoro che ci ruba solo tempo e vita? Se stiamo davanti al camino quando fuori l’inverno copre il verde e la vita, quando il silenzio ci porta dentro le case e dentro di noi, che cosa troviamo in questo buio e in questo silenzio? Panico? Paura di morire? Guardiamo la TV per passare il tempo e aspettare tempi migliori? L’inverno è il periodo nel quale possiamo imparare a morire: se la forma è coperta da giacchio e la vita si riduce a quello che abbiamo dentro di noi, ci rendiamo conto come abbiamo vissuto. Ogni anno possiamo in questo modo allenarci con la perdita, con la morte. Nonna Terra ha risucchiato dentro la vita per riposare, per fare una introspezione anche lei: a che cosa ha dato vita? A quale cosa vuole dare vita in primavera? Se ti trovi in una casa che non è il tuo tempio. Se non hai abbastanza legna o cibo. Se non hai intorno a te persone con cui tu vuoi passare ore e ore… senza fare niente. Se aspetti solo di poter di nuovo buttarti nell’agire e nel fare, nel comprare, vendere, girare di qua e girare di là, quando arriva il momento della morte vera, non avrai la sicurezza che ti può portare il rallentare e l’introspezione che ti porta il ciclo naturale delle stagioni. Vai dentro di te e dai attenzione a quello che hai raccolto. Cosi trasformi l’esperienza dell’ultimo anno trascorso in compost per poi avere una terra fertile in primavera.
Vivi la vita come una cerimonia!
a cura di Margaretha Colored Wings Doderer

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