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La battaglia per Nonna Quercia

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A Castelvetro Piacentino da quattro anni un gruppo di persone sta lottando a favore di una quercia pluricentenaria, per il futuro del territorio. Ecco le iniziative in corso e il bilancio dei fondi raccolti. 
“Quattro anni fa Nonna Quercia inviò a un gruppo di amici una lettera. Era un appello, un invito ad ascoltare il cuore e a far conoscere a tutti quanto il progetto del raccordo autostradale denominato “Terzo ponte” sarebbe stato devastante per il territorio. “Dammi una mano: fai sapere quello che vogliono fare. So di chiederti molto, ma so anche che il tuo cuore è bello e grande. E’ grande come sono grande io… Il finale della storia lo scriveranno ancora una volta gli uomini. Io mi auguro dal profondo del mio cuore che il finale sia silenzioso e pieno d’amore” – spiegano accorati i promotori dell’iniziativa – Da allora, molte cose sono successe: migliaia di persone incontrate, azioni legali e con le istituzioni, iniziative educative, culturali e musicali, tutte accomunate da un amore speciale per la natura e da un modo serio e costruttivo di porre i problemi. La Grande Quercia è stata curata, messa in sicurezza ed è ancora in corso la pratica per il riconoscimento come albero monumentale. Sono stati aperti due siti internet ( www.salviamononnaquercia.com e www.terzoponte.com) e un gruppo Facebook con migliaia di iscritti. Sul fronte legale sono stati presentati due ricorsi (ora la vicenda è al Consiglio di Stato), 4 interrogazioni parlamentari (una italiana e tre europee) sulla violazione della Direttiva europea “Habitat”, una petizione con 4.000 firme. Sul piano tecnico-scientifico, è stato realizzato un dossier con la partecipazione di quasi 20 esperti di livello nazionale, che hanno bocciato senza appello il progetto. Inoltre, sono stati fatti tre studi sul traffico nell’area del Po, utilizzando i dati ufficiali regionali e di Centropadane, dimostrando l’inconsistenza dei flussi di veicoli”.
Gli eventi: 20 tra incontri e concerti con migliaia di persone, un volume fotografico per famiglie e, nell’aprile 2013, un’asta di opere d’arte a cui hanno donato opere 80 artisti da tutta la Penisola.
Il comitato annuncia anche un CD di Omar Pedrini con una canzone dal titolo “Nonna Quercia Folk Band”, con la partecipazione di componenti dei Modena City Ramblers.
Un bilancio economico
– Le iniziative (legali e culturali) sono state avviate con un autofinanziamento di € 19.500.
-Nell’estate 2011 è stato costituito legalmente un Comitato, per sostenere le ingenti spese legali necessarie. E’ presieduto da Frnaco D’Aniello e composto dagli Amici della Grande Quercia, da Omar Pedrini e da Don Bruno Bignami.
– Bilancio del Comitato al 31 dicembre 2013: sono stati raccolti, comprensivi dell’autofinanziamento, € 42.830 che, dedotti i costi per gli avvocati (€ 34.600) e le spese per le iniziative (€ 6.130), hanno prodotto un avanzo di € 2.100.
– Previsioni future: € 10.000 (avvocati) e € 2.000 (spese iniziative). Ciò significa che il Comitato ha ancora la necessità di reperire altri € 10.000.
– Come donare, anche un piccolo contributo (vedi i siti internet): tramite conto corrente bancario CASSA PADANA IBAN IT98A0834057320000000901965; o Paypal/Carta di credito.
Un bilancio morale
“E’ stata dura, ma ne valeva la pena – dichiara soddisfatto il presidente, Franco D’Aniello – Siamo riusciti a rallentare i tempi di questo scriteriato progetto e a dimostrare con studi scientifici che l’opera è inutile, costosa e impattante. Altri ci hanno seguito: gli industriali cremonesi, ad esempio, che non ritengono l’opera strategica, mentre una delle aziende eccellenti dell’area interessata, l’Oleificio Zucchi, ha attivato nelle scorse settimane un proprio ricorso.”
“Ma il più prezioso motivo di soddisfazione – prosegue D’Aniello – è stato quello di far incontrare le persone sotto la chioma della quercia, invitandole a riflettere sull’importanza della tutela del territorio per il futuro, a dare la speranza a chi pensava che il proprio piccolo gesto non contasse nulla.”
“Sotto la quercia sono venuti a correre e sorridere centinaia di bambini. Noi crediamo che l’educazione sia il più importante investimento per il futuro. Su questa convinzione – conclude D’Aniello – proseguiremo il nostro impegno”.

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