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La verità su Babbo Natale?

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«Utilizzare il Natale come l’ENNESIMA occasione/scusa per l’ENNESIMO regalo, non mi pare educativo»: la nostra lettrice, Jessica P., richiama tutti a un Natale vero e sobrio, che ci allontani dalle logiche del consumare ad ogni costo.
Ho cercato di essere fedele alla memoria di me bambina, quando arrivava il “Natale”…
So che i più saranno in disaccordo con me, ma non posso per questo uniformarmi e mentire.
Il Natale non era un festa religiosa, o meglio, “i grandi” DICEVANO di sì, ma io ricordo solo l’ATTESA PER I REGALI….
Ricordo la corsa sotto l’albero, “vero” simbolo del Natale (?!?) e il rumore della carta (quanta, quanta carta sprecata!) che volava da tutte le parti… (e Mamma, che molto prima che l’ecologia fosse “di moda”, cercava di salvare fiocchetti e carta da RIUTILIZZARE…)
La gioia del Natale era quella! Non era la festa della nascita del Signore..
Unica traccia di Lui la conservo nel ricordo di mia Madre che, alla mezzanotte, mi chiamava da parte per adagiare con cura, io e Lei sole, il “bambinello” nella culla del presepe. Era la nostra cosa, il nostro piccolo rito.
Sono certa dei sentimenti alti che albergavano nel Suo Cuore, eppure nonostante questi, il Natale era essenzialmente stress (per i grandi) ed indottrinamento al consumismo (per i piccoli)
Babbo Natale era un dispensatore di regali, “voglio…voglio..voglio!”. Il tutto MASCHERATO da favoletta amorevole, scrivere la letterina, scrivere di essere stati buoni…
Oggi, da adulta, NON voglio ripetere il copione. NON voglio essere una pedina in mano alla “Mattel/GiochiPreziosi/Fisher Price/Etc”. NON voglio, soprattutto, che mia Figlia venga “patinatamente” indottrinata alla logica del consumo. I nostri bimbi ricevono doni continuamente, doni ENORMI, come il cibo che hanno giornalmente in abbondanza e la pace nel loro paese (entrambe le cose negate a moltissimi altri bimbi nel resto del pianeta) e doni più effimeri (giochi, colori, libri, bambole e macchinine… che loro “imparano” ad apprezzare DI PIÙ dei doni enormi elencati sopra. E lo imparano da noi!)
Utilizzare il Natale come l’ENNESIMA occasione/scusa per l’ENNESIMO regalo, non mi pare educativo.
Sei Cristiano? Vuoi festeggiare il NATALE? Allora festeggia IL NATALE.
La festa dell’Amore, che è senza prezzo e non può essere mai comparto.
Non esiste nel resto del mondo UNA SOLA altra “immagine” cosi universalmente utilizzata (anche dalle altre religioni o da chi non crede!) come Babbo Natale! Pare una cosa innocua … Eppure io non credo sia “cosi” innocua…
Babbo Natale ha sostituito Gesù Cristo. Gesù Cristo fa da “sidekick” a babbo natale, la sua nascita fa da “sideshow” alla venuta di babbo natale che porta i regali.
E gli adulti ci tengono! Ci tengono a raccontare la bugia che Babbo Natale esiste! Tanto che i bambini hanno più chiaro chi sia Babbo Natale che chi sia il “vero festeggiato” dell'”evento Natale”… D’altra parte Babbo Natale glielo portiamo a vedere appositamente noi grandi, ci teniamo che lo “conoscano”, così da crederci DAVVERO. Peccato che le famiglie “cristiane” non usino altrettanta solerzia per far conoscere ai loro figli il vero protagonista del Natale, che passa invece come una comparsa.
Non sono contraria al Natale (come non sono contraria al Ramadan, alla Pasqua ebraica, alla Festa delle Luci e tutte le altre migliaia di migliaia di feste religiose del mondo). Mi pare superfluo dire che sono favorevole alla libertà di culto. Di culto. Non di farsa.
C’è un business intorno al Natale che farebbe arrabbiare quel Gesù che si “dice” di festeggiare, molto di più di quanto si arrabbiò a suo tempo, nel tempio per i mercanti che vendevano quattro colombe!
Forse sessant’anni fa poteva anche starci che il bisogno di festa, di doni, di cibo, si sovrapponesse al Natale…
I bambini di sessant’anni fa giocavano con i fagioli secchi e non conoscevano l’ovetto kinder (che neppure esisteva)… La vita era MOLTO diversa… Ma oggi, oggi il Natale dovrebbe avere il compito di fare il contrario: portare un momento di quiete, di contemplazione, di “essenzialità”, in un tempo dove tutto corre, tutto si spreca, tutto è facilmente acquistato, consumato, buttato. Tutto, anche le persone e i sentimenti.
È in quest’ottica che ho, fin da principio, scelto di dire la verità a Chiara.
Chiara sa che Babbo Natale non esiste e che è una favola inventata al pari di Rapunzel o Cinderella.
Chiara sa che quando incontra un babbo natale per strada, se vuole, può giocare con lui proprio come gioca con le mascotte di minnie o topolino (ma è probabile che dica di no alla sua offerta di caramelle…).
Chiara sa anche che gli altri genitori hanno piacere che i loro figli credano che babbo natale esiste veramente e che non è compito nostro dire loro il contrario, quindi Chiara “si sa fare i fatti suoi” e al contempo impara a rispettare il “credo” degli altri.
Chiara sa che non credo in Dio, che Nonna Lia ci credeva molto, che Aziz crede in Allah, che Amal crede in Krishna (e molti altri…) e che ci sono molte persone che hanno molti altri “credo” diversi…
Sto accompagnando un Essere Umano mentre cresce, un potenziale enorme, non aiuterò il sistema a farne un “consumatore fedele”, non darò una piccola spinta affinché segua la corrente… Non con la scusa che è Natale e “s’addà fà”.
Semmai proverò ad approfittare del Natale proprio per parlare a Chiara , anzi, per parlare CON Chiara, aspettando le sue domande e dandole le risposte più oneste possibili. Sono certa che anche stavolta saranno le sue domande a pormi gli spunti di riflessione più interessanti e sono sicura che anche stavolta sarà grazie a lei che, se avrò pazienza, riuscirò ad imparare qualcosa di nuovo…anche su una “cosa” “vecchia” come il Natale…

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