Le acqua avvelenate del Lazio
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Italia Nostra Lazio denuncia, purtroppo per l’ennesima volta, la situazione preoccupata dell’avvelenamento delle acque che attraversano le province del Lazio o ne bagnano le coste. L’esempio più eclatante è la recente denuncia dell’Associazione Passoscuro R-esiste che riguarda il Rio Tre Denari, nella Riserva Statale del Litorale Romano, istituita il 29 marzo 1996 con Decreto del Ministro dell’Ambiente ai sensi della Legge 394/1991 (Legge quadro sulle aree protette). Questa Riserva, voluta fortemente da Antonio Cederna, oggi sembra destinata a soccombere per mano di chi vorrebbe vederne annullati i vincoli di tutela. La moria di pesci, segnalata quasi un mese fa dall’Associazione “Passoscuro R-esiste e Dolcespiaggia” sembra dovuta per l’ennesima volta ai liquami la cui presenza è avvertita anche dal nauseante maleodore che si avverte. “Ci domandiamo se l’inquinamento sia casuale o piuttosto doloso – dice Italia Nostra – E’ noto a tutti l’interesse manifestato, in tempio recenti anche dalla ex Giunta Polverini, di annullare il vincolo che tutela l’area della Riserva Statale, vincolo che fino a oggi ha ostacolato l’attuazione del progetto di raddoppio delle piste di atterraggio dell’aeroporto internazionale di Fiumicino. Più volte lo scorso anno Italia Nostra Lazio ha sostenuto che il Governo doveva difendere il valore paesaggistico e avifaunistico di questo territorio, perché irrinunciabile. Unita alla denuncia dei cittadini, Italia Nostra Lazio leva la sua voce e chiede ora che le autorità competenti facciano chiarezza su questi fenomeni di avvelenamento delle acque dolci, che da tempo minano il delicato equilibrio ambientale di uno dei pochi tratti fortunosamente salvatosi dalla speculazione edilizia romana”.
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