Liquami in mare a Carini

L’Agenzia regionale protezione ambiente ha eseguito numerosi accertamenti sul litorale di Carini (Palermo), dove ha individuato decine di scarichi fognari di abitazioni e di attività commerciali immesse in mare senza alcun trattamento depurativo. Questo ha causato un grave inquinamento ambientale della costa, con un potenziale danno per l’ecosistema marino e un rischio per la salute e per la pubblica incolumità. La Procura aveva disposto il sequestro di undici scarichi illegali. Adesso, a seguito del provvedimento giudiziario, gli scarichi fognari dovranno essere immediatamente allacciati al depuratore comunale e dovranno essere chiusi quelli inquinanti che non possono essere allacciati al depuratore. In tal caso, il sindaco dovrà dichiarare inagibili gli immobili. Il provvedimento della Procura contiene indicazioni per la risoluzione dei problemi accertati dall’Arpa, individuando il percorso per il ripristino delle condizioni di immissioni dei reflui depurati nei corpi ricettori e disponendo il rispetto delle tabelle previste dalla normativa. “Sono provvedimenti inevitabili -ha detto il commissario straordinario dell’Arpa, Salvo Cocina- che da un lato aiutano il Comune a riordinare il sistema della depurazione e dall’altro contrastano l’abusivismo. Nei casi più gravi, provocano una doverosa chiusura delle attività esercitate in dispregio delle norme e con pregiudizio per l’ambiente e la salute”. Gli accertamenti dei tecnici dell’Arpa proseguono in altri Comuni e in diversi tratti delle coste palermitane, ma Cocina avverte che “con l’indiscriminato taglio delle risorse adottato dall’Ars nel bilancio regionale, l’Arpa si viene a trovare in grave difficoltà non potendo garantire le spese di funzionamento dei laboratori e, addirittura, il pagamento degli
stessi stipendi del personale”.