Napoli: a scuola si mangia coi piatti portati da casa

Marina Minopoli è mamma di tre bambini (saranno presto cinque perché due sono in arrivo) ed è lei a raccontare l’esperienza di Napoli che, grazie a un bando all’avanguardia (potete leggere il capitolato d’appalto nell’allegato Pdf) che scadrà alla fine dell’attuale anno scolastico, ha permesso di ridurre drasticamente i rifiuti prodotti nelle mense scolastiche. 

“Due anni fa è stata fatta una richiesta a tutti i genitori dei bimbi di scuole pubbliche a tempo pieno: portare da casa quotidianamente piatti, bicchieri e posate non monouso” spiega Marina. “Ogni giorno  a scuola non arrivano più vaschette monoporzione preconfezionate in materiale monouso, ma grandi recipienti contenenti il cibo che viene scodellato nel piatto di ogni singolo alunno. Inoltre, ogni classe deve acquistare almeno una tovaglia plastificata (non monouso) che sarà utilizzata per apparecchiare. Le tovaglie sono lavate a turno dalle famiglie. In questo modo proviamo a diminuire la produzione di plastica e altro materiale non sempre riciclato. Quindi ogni giorno i nostri bimbi, oltre allo zaino con quaderni e pastelli, portano un piccolo zainetto, o cestino, con le stoviglie pulite che noi mamme, al rientro, laviamo. Forse un po’ di lavoro in più ma fino ad ora nessuno si è lamentato; anzi”.

Ecco cosa si legge nel capitolato d’appalto del Comune di Napoli: “Sarà compito delle famiglie provvedere alla dotazione giornaliera di tovaglietta di appoggio, tovagliolo , piatti,  posate e bicchiere in materiale riutilizzabile da riportare a casa per la necessaria sanificazione”.

Ecco dunque che con uno sforzo minimo sono stati eliminati quintali di plastica che sarebbero usciti da quelle scuole come rifiuto.