Riceviamo a diamo spazio all’intervento della nostra lettrice, Annalisa Lullo, giornalista e scrittrice.
Diversità, differenze, disparità sono spesso causa di scontro, giudizio, offesa, condanna. Si ergono muri, si stringono nodi, si chiudono porte, si perdono occasioni.
Cosa genera il conflitto? Cosa determina la divergenza? La diversità, quella differenza concepita come separazione…bello e brutto, giusto e sbagliato, bravo e cattivo…
Dove la verità? Chi può dirlo? Non c’è risposta, non esiste. La diversità è parte del Tutto e fa parte di noi, in ogni uomo c’è varietà e molteplicità, in Unione.
Immagino per un attimo questo Universo nell’infinità e sincronicità che lo caratterizza, quel che vedo è un meraviglioso collage, un colorato puzzle, un insieme Armonioso di pezzi diversi che creano Bellezza.
Consapevolizzo il valore di questa diversità…nelle cose, nei colori, nei profumi, nei paesaggi, nelle stagioni, negli animali, nelle persone, tradizioni, condizioni, esperienze, esigenze, bisogni, convinzioni…che cambiano.
Le vedo, le accolgo, fanno parte dell’Insieme e percepisco il nutrimento che dona questa apertura, che è assenza di giudizio, crollo di barriere, dissolvimento di resistenze. Lascio andare la presunzione di dire questo è giusto, quello è sbagliato, posso migliorare attraverso l’altro, osservo, comprendo, accetto, trasformo, cresco. La rigidità separa, la paura allontana, il pregiudizio offende, l’orgoglio ferisce ed appaga una logica dannosa, infruttuosa ed ignorante che non è in grado di riconoscere che la Diversità esiste, è nel Tutto.
Fasi, periodi, circostanze, persone, relazioni, confronti che si alternano continuamente nel corso della vita. Genitori, fratelli, parenti, amici, conoscenti, colleghi e le innumerevoli connessioni che possono nutrire, sostenere, insegnare, appesantire, ostacolare…tutte indistintamente utili all’evoluzione.
Ogni trama è portatrice di qualcosa, veicolo di una lezione, dispensatrice di una verità e opporsi significa perdere in partenza, fallire prima di iniziare, rinunciare prima di provare. Una vera sconfitta, la separazione è rifiutare l’occasione preziosa di conoscersi per migliorare se stessi e l’ambiente in cui siamo.
E’ scegliere di restare in superfice, sentire il profumo di un piatto e non assaggiarlo, vedere un oggetto e non osservarlo, guardare una persona e non ascoltarla, avere un desiderio e non agire per realizzarlo. La chiusura è scegliere di trascorrere la vita in parte, rimanere allo stesso livello, non uno scalino in giù, non uno scalino in su, è un galleggiare nascosti dietro maschere e robuste armature che bloccano, pesano, condizionano e limitano l’esistenza. E’ trascorrere questo tempo un po’ così, senza una mission, dimenticando di essere parte di questa infinita Bellezza e Armonia che dona un Senso a questo meraviglioso Tutto.
Buona Vita!