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Sit-in per dire no alla libertà di inquinare

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Manifestazione nazionale a Taranto il 7 aprile 2013 e sit-in a Roma il 9 Aprile in concomitanza con il pronunciamento della Corte Costituzionale sulla legge 231/2012, nota come “Salva-Ilva”, che a dispetto del nome, riguarda tutti gli stabilimenti inquinanti d’Italia.
Manifestazione nazionale a Taranto il 7 aprile 2013 e sit-in a Roma il 9 Aprile in concomitanza con il pronunciamento della Corte Costituzionale sulla legge 231/2012, nota come “Salva-Ilva”. Non fatevi ingannare dal nome: questa legge non riguarda solo l’Ilva, ma tutti gli stabilimenti inquinanti di interesse strategico nazionale e purtroppo toglie alle procure italiane la possibilità di compiere sequestri degli impianti inquinanti laddove è necessario tutelare la salute e la vita dei cittadini e dei lavoratori esposti. Tra i firmatari dell’appello che ha portato alla manifestazione nazionale ci sono medici, professionisti, cittadini. Se vuoi aderire anche tu invia una email all’indirizzo taranto7aprile@gmail.com indicando: nome, cognome, professione, città, numero cellulare, indirizzo email, se si partecipa come persona singola o gruppo o associazione di appartenenza.
Di seguito il testo cui si aderisce
“Ambiente svenduto”. Con la Procura di Taranto per vincere in tutt’Italia
Aderiamo alla manifestazione nazionale di Taranto del 7 aprile e al sit-in a Roma del 9 aprile in concomitanza con il pronunciamento della Corte Costituzionale sulla legge 231/2012 (nota a molti come “Salva-Ilva”). Questa legge, a dispetto del nome, riguarda tutti gli stabilimenti inquinanti di interesse strategico nazionale e purtroppo toglie alle procure italiane la possibilita’ di compiere sequestri degli impianti inquinanti li’ dove e’ necessario tutelare la salute e la vita dei cittadini e dei lavoratori esposti.
Il GIP Patrizia Todisco, del Tribunale di Taranto, coadiuvata dalla magistratura tarantina, ha evidendiato 17 vizi di incostituzionalita’ in tale legge.
Riteniamo importante sostenere la manifestazione di Taranto del 7 aprile e il sit-in a Roma del 9 aprile: invitiamo tutti a parteciparvi.
Se vincono le ragioni di Taranto vincono le ragioni di tutte le citta’ italiane.
Se invece perde Taranto perdiamo tutti.
E’ in gioco non solo per la tutela della salute dei tarantini ma di quegli italiani esposti alle emissioni di impianti con emissioni cancerogene, genotossiche e neurotossiche, in quanto
la legge 231/2012 toglie la tutela ultima costituita dai poteri di sequestro della magistratura quando i decisori politici falliscono o sono conniventi con gli inquinatori.
E’ in gioco non solo la tutela della salute e dell’ambiente ma la difesa della stessa Carta Costituzionale, ritenuta ormai un ostacolo per quel potere politico che vuole togliere alla magistratura la propria autonomia, specie quando e’ tenuta a intervenire in situazioni di pericolo acclarato.
A leggi che antepongono l’interesse economico alla salute occorre opporre lo spirito e la lettera della Costituzione che antepone viceversa l’interesse sociale al profitto.

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