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Steiner: lettera aperta alla redazione

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“Se Steiner è stato un “visionario”, lo è stato in un modo che può fornire solo un aiuto allo sviluppo della nostra società e alla soluzione dei problemi con i quali ci troviamo alle prese”.
Gentili Redattrici e Redattori,
desidero innanzitutto congratularmi con Voi per la vostra interessantissima rivista, dalla quale spesso traggo utili informazioni. Come medico ho approfondito la tematica delle tossine ambientali presso l’Accademia Tedesca di Terapia Chelante e sono ben cosciente del fatto che l’inquinamento raggiunto nel nostro ambiente costituisce uno dei problemi più rilevanti che oggi deve fronteggiare chi desideri conservare/riacquistare la salute. Ho scritto sull’argomento un articolo pubblicato sulla rivistaScienza e Conoscenza, in cui parlo soprattutto dei mezzi a disposizione per espellere dall’organismo i metalli tossici che vi si sono accumulati nel corso degli anni ed in cui metto in rilievo che la prevenzione viene prima della cura, fornendo dei suggerimenti per evitare il contatto con queste tossine. A questo riguardo assume particolare importanza la qualità degli alimenti assunti ogni giorno, argomento da Voi trattato in modo eccellente.
Ciò premesso, sono rimasta molto sorpresa in merito a quanto riportato nel Vostro attuale numero (giugno/13), nella lettera “Steiner, visionario o psicopatico?” in cui Rudolf Steiner, fondatore dell’antroposofia e dell’agricoltura biodinamica, è accusato dalla Società Vegetariana di crudeltà verso gli animali e addirittura di somiglianze con Hitler! Chiarisco innanzitutto che pur essendo attiva, come medico, nel settore della medicina alternativa, non ho mai approfondito la medicina antroposofica (che pure dispone di preparati efficaci, riconosciuti dal servizio sanitario pubblico tedesco, che sostiene le spese per le cure in cliniche antroposofiche) e non ho alcun contatto con la Società Antroposofica; credo quindi di poter esprimere sull’argomento una valutazione abbastanza obiettiva ed imparziale.
La mia conoscenza di Steiner deriva soprattutto dagli anni di scuola che ho trascorso nelle scuole steineriane (scuola materna in Sud Africa, scuola elementare e media inferiore in Germania ed a Roma). Il sistema scolastico steineriano è a mio avviso tra i migliori; la prima scuola steineriana era stata aperta agli inizi del secolo scorso a Stoccarda (con il nome di Scuola Waldorf, in quanto dedicata ai figli degli operai della fabbrica di sigarette Waldorf-Astoria) e le scuole steineriane erano state vietate nel periodo nazista (basterebbe questo per dimostrare l’infondatezza dell’accusa di similitudini dello spirito steineriano con lo spirito nazista!). Inoltre già un secolo fa in queste scuole si applicavano principi all’epoca del tutto rivoluzionari, come le classi miste e la mancanza di voti e bocciature. Steiner sosteneva infatti che compito della scuola è quello di far prosperare ed emergere il meglio in ogni alunna/alunno e non quello di incoraggiare la competizione e di attuare procedure di selezione. La selezione, o meglio l’orientamento professionale, pur necessario per evitare che uno intraprenda un percorso professionale per il quale non è idoneo, dovrebbe avvenire dopo i 15-16 anni, mentre sembra assurdo dedicare, a quelle che sono praticamente delle procedure di selezione, tanti precedenti anni di scuola, che devono invece essere dedicati, oltre che all’insegnamento a tutti di una buona cultura di base, soprattutto a valorizzare e far emergere il meglio in tutti gli alunni.
Steiner aveva inoltre precorso i tempi in molti altri settori, raccomandando ad esempio di seguire una dieta vegetariana, (integrata semmai da un po’ di latticini nei giovani in crescita ma sconsigliando del tutto la carne) in un periodo in cui questa raccomandazione era inaudita e sembrava molto più “stravagante” di oggi.
Mi stupisce pertanto che sia proprio la “Società Vegetariana” a “prendersela” con Steiner nell’articolo in questione. E’ vero che Steiner sconsiglia energicamente di mangiare patate: questo però non certo perché egli ritenga preferibile un’alimentazione animale ma perché ritiene che non siano le patate ma i cereali (ovviamente integrali!) ad aver fatto fare un “salto di qualità” al cervello dell’uomo delle caverne, portandolo all’evoluta forma attuale. Egli tra l’altro contrappone la bellezza di una spiga di grano, dalle dorate, artistiche forme simmetriche, all’informe, tozza e “brutta” patata che cresce sottoterra.
Quanto poi ai problemi dell’ambiente e dell’inquinamento nel vedere le prime autovetture, che giravano con benzina al piombo, Steiner, precorrendo di gran lunga i tempi in un periodo in cui nessuno si preoccupava dell’inquinamento, aveva messo in guardia sul piombo, osservando che “il piombo fa aumentare la tendenza alla violenza in particolare nei giovani in crescita”. Questa sua osservazione è stata ora confermata da recenti studi (vedi http://2doc.net/mvjhm).
Venendo ai metodi di coltivazione: in un periodo in cui già si stava diffondendo l’uso di fertilizzanti artificiali e pesticidi, Steiner aveva messo in guardia contro questa prassi indicando, con l’agricoltura biodinamica, alcuni metodi di straordinaria efficacia per ottenere dei prodotti agricoli sani e privi di tossine. E’ vero che alcune delle procedure stigmatizzate nell’articolo in questione (procedure per preparare fertilizzanti ed insetticidi biodinamici, con l’uso di pelle di topo, vescica e corna di cervo) sembrano, a leggerle così come riportate, crudeli e ripugnanti. Non sono un’esperta in agricoltura biodinamica, ma non mi risulta che Steiner abbia detto che il materiale in questione debba essere ricavato da animali uccisi appositamente per questo scopo. Al massimo si parla forse dell’uccisione, da sempre avvenuta occasionalmente e non certo in massa, di alcuni animali che rovinano i raccolti e che, come i topi, sono pericolosi per la salute (le trappole per i topi non sono certo un’invenzione steineriana). Vi è in effetti una grande quantità di animali ed insetti che muoiono di morte naturale, dai quali è possibile trarre senza crudeltà la quantità limitatissima di materia animale necessaria per ottenere, mescolandola a prodotti vegetali o minerali, i preparati biodinamici in questione. Del resto, da sempre, per ottenere dei prodotti agricoli sani e completi, sono impiegati non certo i fertilizzanti ed insetticidi chimici ma i concimi derivanti da escrementi e carcasse animali. So che l’argomento non è molto “appetitoso”, ma gli animali, anziché essere uccisi per essere mangiati, una volta morti per morte naturale dovrebbero tornare alla terra, alla quale restituiscono gli elementi che, assunti tramite delle piante, sono necessari per la salute del corpo umano. I preparati indicati mi sembra indichino solamente delle procedure (indubbiamente poco gradevoli da preparare), per combinare nel modo più efficace con le piante alcune parti tratte dal corpo di animali morti.
Del tutto assurda è poi l’asserzione che “per Steiner gli animali sono paragonabili a pietre, a prodotti”. Ho letto solo alcuni dei libri di Steiner, ma uno dei suoi concetti fondamentali è che mentre le piante hanno come noi un “corpo eterico” (in sostanza il “corpo vegetativo” che non viene meno quando dormiamo o siamo in coma) gli animali, oltre al corpo eterico hanno anche un “corpo astrale” e cioè la capacità di provare emozioni (paura, affetto, rabbia, dolore ed altre); inoltre hanno spesso un’intelligenza, un’anima “di gruppo” (un alveare o formicaio è organizzato con grande intelligenza, mentre una singola ape o formica non può essere definita come “intelligente”). L’uomo ha in più l’anima, lo spirito, la capacità di sentirsi un “io”, di pensare e di rendersi conto che sta pensando. Anche l’uomo peraltro è passato (Steiner è un sostenitore della reincarnazione) per la fase dell’incarnazione animale; e certi animali (soprattutto gli animali domestici vissuti in continuo contatto con l’uomo) sono pronti ad incarnarsi in un prossimo futuro in un corpo umano. Sempre secondo Steiner, l’uomo preistorico aveva ancora per certi versi un’“anima di gruppo” mentre attualmente, nella sua evoluzione, l’uomo si sente sempre più un individuo e non come nei secoli passati parte di una tribù, un gruppo, una razza o una nazione. Questa evoluzione dell’uomo verso incarnazioni su piani di spirito più elevati è stata secondo Steiner accelerata dall’incarnazione di Gesù Cristo in un corpo umano. L’evoluzione, sempre secondo Steiner, porterà poi presto a l’uomo a percepire la gioia ed il dolore altrui ( non solo quelli delle persone più care, come avviene già oggi, ma quelli di tutti quanti, e quindi anche quelli degli animali), come se fossero propri.
Come accennato non sono un’ esperta in antroposofia, ma i concetti fondamentali sono questi e quindi risulta evidente quanto sia errata l’asserzione che Steiner considera “gli animali come pietre”. Ciò che tra l’altro mi è rimasto più impresso, e che ho potuto direttamente constatare, è che nelle scuole Steineriane si vuole, prima ancora delle qualità intellettuali, sviluppare il senso artistico, l’immaginazione e la fantasia degli alunni. E per capire l’importanza dell’immaginazione e della fantasia basta pensare che chi non ha queste qualità magari si comporta bene per timore di punizioni in questa o in un’altra vita, o per un logico senso di giustizia, mentre chi è dotato di immaginazione e fantasia percepisce intensamente il dolore e la gioia degli altri e quindi cerca di arrecare agli altri solo gioia, e non un dolore che sentirebbe come proprio. Quanto poi alle capacità di “percezione extrasensoriale” di Steiner, non so se alcune delle sue indicazioni siano state tratte da percezioni extrasensoriali o semplicemente da intelligenza ed intuizione: a parte l’asserzione sul piombo, Steiner aveva detto per esempio che nella coda delle comete vi sono dei sali di cianuro (fatto confermato dalla scienza molto più tardi); aveva detto, subito dopo la prima guerra mondiale, che presto vi sarebbe stata un’altra guerra molto peggiore della prima (ma per prevedere questo in effetti non erano necessarie doti extrasensoriali); aveva messo in guardia contro l’alimentazione dei bovini con mangimi di origine animale (vedi problema mucca pazza), ed aveva fatto molte altre constatazioni poi risultate giuste. Resta il fatto che egli, in molti campi, da quello dell’agricoltura a quello della medicina, da quello dell’educazione scolastica all’architettura ed all’organizzazione sociale, ha dato dei grandi contributi, che meriterebbero di essere maggiormente approfonditi e conosciuti.
Grazie mille per l’attenzione e, nell’interesse di una buona, completa informazione al pubblico sarei grata se, dopo aver dato spazio a “Steiner, visionario o psicopatico?” poteste dar spazio anche a queste mie considerazioni, dirette a dimostrare che Steiner, anche a volerlo considerare “visionario”, lo è stato in un modo che può fornire solo un aiuto allo sviluppo della nostra società ed alla soluzione dei problemi con i quali ci troviamo alle prese.
Dott. Fiamma Ferraro Medico con formazione specifica in medicina generale; Ordine dei medici di Siena (nr. 3912): Ordine dei medici irlandese (Medical Council of Ireland) ed albo irlandese dei medici specialisti (nr.22416). Nell’Albo della Regione Toscana dei medici esperti in omeopatia, omotossicologia e fitoterapia.

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