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Vongole: attenzione alla raccolta «libera»

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Buongiorno, sono una vostra abbonata da tempo e vi chiedo aiuto in questo senso: i miei genitori passano l’estate a raccogliere e ovviamente a mangiare vongole o telline sul bagnasciuga di Cesenatico…
Ne raccolgono veramente tante e le congelano anche per l’inverno. Non riesco a far loro capire quali e quanti rischi di intossicazione comporti questa cosa e ho cercato in tutti i modi una qualche letteratura su internet che li possa convincere a smettere, ma non trovo nulla.

Avete un consiglio o qualcosa da farmi leggere e che io possa mostrare ai miei genitori? Sono molto preoccupata per questa cosa.

Grazie mille! Ornella Maggiore

• Risponde Giuliana Lomazzi, collaboratrice di Terra Nuova

Gentile Ornella,
per prima cosa è bene sapere che per legge i molluschi bivalvi (come le vongole e le telline di cui si parla nella lettera) devono avere una serie di requisiti igienico-sanitari per essere avviati al consumo umano diretto. Per esempio, devono contenere meno di 300 coliformi fecali e/o meno di 230 escherichia coli per 100 grammi di polpa e liquido intervalvare; essere privi di salmonelle in 25 grammi di polpa; non contenere sostanze tossiche o nocive ecc.

Inoltre, le aree di raccolta vengono attentamente selezionate e classificate in base alle caratteristiche microbiologiche, chimiche, fisiche e tossicologiche. I molluschi della zona A possono essere consumati direttamente senza bisogno di processi di risanamento; nella B richiedono la depurazione prima della vendita; nella C devono sostare per almeno due mesi nelle acque classificate A. Questo credo sia già sufficiente per capire che non è molto sicuro raccogliere personalmente vongole e telline senza sapere come sono classificate le acque. Va anche tenuto conto del fatto che questi molluschi vivono sul sedimento più ricco di inquinanti, e si nutrono filtrando l’acqua.

Sono quindi esposti a un rischio di accumulo di inquinanti biologici e chimici, rischio da non sottovalutare considerato pure il fatto che la costiera di Cesenatico e quella adriatica in genere non sono certo esenti da inquinamento.

Ecco due possibili approfondimenti sull’argomento:
http://amslaurea.cib.unibo.it/1694/ (abstract di una tesi di laurea del 2010: «Dispersioni di inquinanti in acque costiere dal porto canale di Cesenatico. Modellazione e misure»)
www.fradan.it/images/documents/la%20depurazione%20di%20Chamelea%20gallina.pdf

Articolo tratto dalla rubrica “Terra Nuova dei Lettori” pubblicata nel numero di Ottobre 2011 di Terra Nuova disponibile anche come eBook.

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